sabato 6 Settembre 2025
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Margherita di Scanno: l’influencer a 93 anni che incarna l’Abruzzo.

Nel cuore dell’Abruzzo, a Scanno, un borgo incastonato a mille metri di altitudine, si è acceso un faro di affetto e curiosità.

Margherita, custode silenziosa di un’eredità culturale secolare, si è inaspettatamente trasformata in un simbolo, un’icona generazionale che incarna un’immagine potente di autenticità e resilienza.

La sua figura, quasi un’apparizione in un mondo frenetico, ha catturato l’attenzione di una platea globale attraverso i canali digitali, innescando un’ondata di ammirazione e desiderio di connessione.
A novantatré anni, Margherita è l’ultima tessitrice di un filo antico, l’unica ad indossare quotidianamente il costume tradizionale di Scanno, un abito che risuona di storia, lavoro e identità comunitaria.

Un abito che non è semplice tessuto, ma un manifesto di appartenenza, un legame tangibile con le generazioni passate e un impegno verso il futuro.
L’abito, tramandato di madre in figlia, racchiude in sé tecniche di tessitura e ricamo che rischiano l’oblio, preservando un patrimonio immateriale di inestimabile valore.

Senza l’ausilio di dispositivi tecnologici, Margherita vive in un’oasi di quiete, lontana dal rumore del mondo digitale.
È il suo ambiente circostante a veicolare a lei le notizie del suo inatteso successo: amici, parenti e conoscenti le leggono ad alta voce i commenti, gli articoli e i messaggi che accarezzano il suo nome.

Un afflusso costante di persone – turisti in cerca di un’immagine da immortalare, amici e parenti desiderosi di celebrare la sua figura, conoscenti che portano doni e giornali come segno di gratitudine – ha trasformato la sua vita tranquilla in un continuo viavai.

Margherita, inconsapevole influencer di un’epoca perduta, osserva con un distacco ironico questo inatteso scenario, affacciata alla finestra, un quadro vivente immerso nel suo abito tipico, lo stesso che indossa da oltre settantacinque anni.

La sua frase, “Non mi lasciano più sola”, pronunciata con un sorriso enigmatico, esprime un misto di rassegnazione e piacere, una consapevolezza della sua importanza per la comunità e per il mondo.

L’eco della sua storia ha viaggiato a lungo, attrattando persone da ogni luogo, come Paolo, un giovane musicista proveniente da Vasto, che ha scelto il giorno del suo compleanno per compiere un pellegrinaggio a Scanno, mosso dal desiderio di incontrare la custode del costume tradizionale.

La sua esclamazione, “Signora, è tutto il giorno che la cerco!”, rivela la potenza di un’immagine che trascende i confini geografici e culturali.

Margherita, con la sua disponibilità e il suo stile inconfondibile, si concede ancora, accogliendo con gentilezza le richieste di fotografie, un gesto che va oltre il semplice scatto, un’opportunità per condividere un frammento di storia e di identità abruzzese.
Il suo sorriso, il suo sguardo, la sua figura vestita di tradizione, sono diventati un simbolo di un’Italia autentica, un tesoro da proteggere e valorizzare.
La sua vicenda solleva interrogativi importanti sul valore della memoria, sull’importanza della tradizione e sul ruolo delle icone in un mondo sempre più omologato.

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