La crescente pressione esercitata dall’afflusso continuo di minori stranieri non accompagnati sta mettendo a dura prova la capacità di accoglienza e di gestione dei Comuni italiani, in particolare quelli situati lungo la “rotta balcanica”, come Gorizia.
Il sindaco Rodolfo Ziberna, in una comunicazione formale indirizzata ai ministri Piantedosi (Interno) e Giorgetti (Economia e Finanze), e al presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Fedriga, ha sollevato una questione di urgenza nazionale, evidenziando l’insostenibilità del sistema attuale e proponendo una revisione strutturale delle responsabilità e dei finanziamenti.
Il problema non è semplicemente quantitativo, ma qualitativo.
I Comuni, spesso già gravati da vincoli di bilancio e da esigenze primarie per la popolazione residente, si trovano a fronteggiare un flusso migratorio che supera le loro risorse umane e finanziarie.
La concentrazione dei rintracci in aree specifiche, come i comuni friulani che confinano con la Slovenia, amplifica il divario tra la domanda di accoglienza e l’offerta disponibile.
La gestione dei minori non accompagnati implica una serie di complessità che vanno oltre la semplice fornitura di alloggio.
Richiede la predisposizione di servizi di orientamento, di tutela legale, di supporto psicologico e di mediazione culturale, competenze che spesso mancano a livello comunale.
La carenza di comunità socioeducative, in grado di offrire un ambiente protettivo e di promuovere l’integrazione, aggrava ulteriormente la situazione.
La questione economica è altrettanto cruciale.
I costi associati all’accoglienza, inclusi i costi di trasporto, accompagnamento e le rette delle strutture, gravano pesantemente sui bilanci comunali.
L’ulteriore complicazione derivante dalla recente circolare ministeriale, che segnala una riduzione dei fondi destinati al rimborso delle spese sostenute dai Comuni, ha acuito il disagio finanziario.
Per Gorizia, ad esempio, si stima un debito non rimborsato di 3,8 milioni di euro per i prossimi tre anni, con ripercussioni significative sull’equilibrio finanziario del Comune.
Il sindaco Ziberna, pertanto, propone un intervento normativo che preveda il trasferimento della responsabilità primaria della gestione dei minori stranieri non accompagnati al Governo, attraverso le Prefetture.
Questo approccio permetterebbe di centralizzare i flussi migratori, ottimizzare le risorse disponibili e garantire un’accoglienza più strutturata e coordinata a livello nazionale.
L’implementazione di un sistema centralizzato non significa scaricare su altre strutture il problema, ma piuttosto condividere la responsabilità e mettere in campo strategie più efficaci per affrontare questa sfida umanitaria e sociale, riconoscendo che la gestione di un fenomeno transnazionale richiede un approccio unitario e coordinato, al di là delle competenze comunali.