Il Centro Levante ligure ha affrontato una serata e una notte di intensa attività elettrica, con un evento meteorologico di particolare rilevanza che ha sollevato l’allerta arancione per temporali.
Arpal, attraverso la rete di monitoraggio Omirl, ha registrato un’eccezionale concentrazione di fulmini, quantificata in un numero prossimo ai 5.000 in poco più di 12 ore, un dato che sottolinea l’intensità dell’evento.
L’attività fulminante, nata nel cuore del Centro Levante, ha progressivamente spostato il suo epicentro verso il levante ligure dopo la mezzanotte, indicando una dinamica atmosferica complessa e in rapida evoluzione.
Questa intensa attività elettrica si è manifestata in un contesto di precipitazioni, sebbene non eccezionali in termini di quantità assoluta, hanno comunque contribuito a creare un ambiente favorevole allo sviluppo dei fenomeni temporaleschi.
Le stazioni di rilevamento hanno misurato accumuli pluviometrici variabili, con 39 millimetri registrati in un’ora a Genova Monte Gazzo, 49 mm a Camogli e un picco di 61 mm a Brugnato, località situata nel territorio della Spezia.
L’evento, pur non raggiungendo i livelli di veri e propri nubifragi, ha comunque rappresentato una sfida per le infrastrutture e per la gestione del territorio, richiedendo un monitoraggio costante e l’attivazione di protocolli di sicurezza.
L’elevato numero di fulmini suggerisce la presenza di un forte gradiente verticale di temperatura nell’atmosfera, un fattore chiave nello sviluppo di temporali convettivi.
Analisi più approfondite dei dati Omirl, che includono informazioni sulla polarità dei fulmini e sulla loro distribuzione spaziale, potrebbero rivelare dettagli aggiuntivi sui meccanismi fisici che hanno guidato questo fenomeno.
Inoltre, è importante considerare l’impatto di fattori locali, come la conformazione orografica del territorio ligure, caratterizzato da rilievi che amplificano le correnti ascensionali e favoriscono la formazione di nubi temporalesche.
Il gradiente di temperatura tra la costa e le aree interne, spesso accentuato in questo periodo dell’anno, potrebbe aver contribuito a innescare lo sviluppo dei temporali.
L’evento sottolinea la crescente importanza di sistemi di monitoraggio meteorologico avanzati come Omirl, capaci di fornire dati in tempo reale e di supportare le decisioni di protezione civile, minimizzando i rischi per la popolazione e per le attività economiche.
Un’analisi retrospettiva dei dati, incrociando le informazioni di Arpal con modelli meteorologici, potrebbe inoltre aiutare a migliorare le previsioni a breve termine e a comprendere meglio la variabilità climatica nella regione.