Un’onda rossa, intonata a un’urgenza di futuro, ha increspato la via Roma genovese.
Non un semplice corteo, ma una dichiarazione d’intenti dei lavoratori delle acciaierie di Cornigliano, un grido che si alza contro l’incertezza e la necessità impellente di coniugare progresso industriale e sostenibilità ambientale.
Lo striscione, “Lavoro e ambiente pulito”, non era solo una frase, ma il manifesto di una visione: un’industria che non soffochi il territorio, ma lo arricchisca.
La manifestazione, un fiume umano che ha pulsato attraverso il cuore della città, si è riversata in un presidio solenne di fronte alla Prefettura, in attesa di un confronto diretto con il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
La presenza dei segretari nazionali di Fiom, Fim, Uilm e Usb, figure chiave del panorama sindacale italiano, ha sottolineato la portata e l’importanza della vertenza.
Non si trattava di una protesta isolata, ma di una mobilitazione che affonda le sue radici in una storia di lavoro, innovazione e impegno sociale.
Accanto ai rappresentanti sindacali, un altro gruppo si è distinto per la sua presenza: il comitato “per il lavoro e per un sano sviluppo di Cornigliano”.
Questo gruppo, espressione delle comunità locali e dei lavoratori più direttamente coinvolti, sostiene con forza l’installazione di un forno elettrico.
Non si tratta di un progetto fine a sé stesso, ma di una risposta strategica alle sfide del mercato globale e della transizione ecologica.
Il forno elettrico, infatti, rappresenta un investimento nel futuro, una tecnologia più efficiente e meno inquinante rispetto alle alternative tradizionali.
La vertenza di Cornigliano trascende la mera questione occupazionale.
Si tratta di un banco di prova per la capacità dell’Italia di reinventare la sua industria, di coniugare la crescita economica con la tutela dell’ambiente.
Il futuro delle acciaierie, e di Cornigliano, è strettamente legato alla capacità di ascoltare le voci dei lavoratori, di accogliere le istanze delle comunità locali e di investire in tecnologie innovative.
L’incontro con il Ministro Urso si preannuncia cruciale: un momento di confronto aperto e costruttivo, con l’obiettivo di tracciare un percorso comune verso un futuro sostenibile per l’industria e per il territorio.
Il corteo di oggi è stato solo l’inizio di un dialogo che dovrà portare a soluzioni concrete e durature.