sabato 6 Settembre 2025
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Alberto Sordi: Oltre la Maschera, un Viaggio nel Genio.

La mostra “Alberto Sordi: un’icona oltre la maschera”, inaugurata domani e aperta fino al 28 settembre presso il Palazzo del Fulgor di Rimini, prosegue l’itinerario espositivo già avviato in precedenza durante “La terrazza della Dolce Vita”, offrendo una riflessione approfondita sulla figura di uno degli interpreti più significativi e amati del cinema italiano.
A cura di Marco Dionisi Carducci, con la preziosa collaborazione di Paola Comin, storica collaboratrice e testimone privilegiata di Sordi, l’esposizione non si limita a celebrare la carriera dell’attore romano, ma intende sondare le profondità del suo talento, esplorando la complessa dialettica tra la maschera costruita e l’uomo dietro di essa.
Il percorso espositivo si configura come un viaggio immersivo nella commedia all’italiana, illuminando le tappe fondamentali della sua evoluzione artistica attraverso un ricco repertorio di materiali d’archivio: fotografie inedite, bozzetti preparatori, oggetti di scena significativi, locandine originali, sceneggiature autografe, costumi d’epoca e contributi audiovisivi rari.
L’esposizione pone particolare enfasi sul cruciale sodalizio artistico che ha legato Alberto Sordi a Federico Fellini, una partnership creativa che ha segnato un punto di svolta nella carriera dell’attore.

Scene iconiche come l’immagine suggestiva de “Lo sceicco bianco”, con Sordi sospeso sull’altalena in un’ambientazione onirica, e l’incontro emblematico con il mascherone di cartapesta in “I vitelloni”, simboleggiano la progressiva rivelazione del suo talento.
La caduta della maschera, la sua frantumazione, rivela un volto fragile, smarrito, in cerca di identità, un momento di profonda introspezione che anticipa la complessità dell’interpretazione sodrdiana.
L’esposizione non intende semplicemente ricostruire una cronologia degli eventi, ma vuole tracciare una mappa emotiva e intellettuale del percorso artistico di Sordi, evidenziando la sua capacità di incarnare vizi e virtù dell’italiano medio, di cogliere le contraddizioni della società, di raccontare, con un’ironia amara e disincantata, le ambiguità del progresso.

Attraverso un’analisi attenta dei materiali esposti, la mostra invita il visitatore a riflettere sul ruolo dell’attore nel panorama culturale italiano, sulla sua capacità di interpretare l’identità nazionale, di raccontare storie universali attraverso un linguaggio profondamente radicato nella realtà locale.

La mostra sarà accessibile al pubblico negli orari di apertura del Palazzo del Fulgor, da martedì a domenica dalle 11 alle 17.

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