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Jesi e Torremaggiore: un patto per Federico II e lo sviluppo del territorio.

Dalla città di Jesi, cuore pulsante delle Marche, si delinea un’ambiziosa iniziativa: la creazione di una rete istituzionale transregionale, un vero e proprio patto di collaborazione tra le città che condividono un legame storico, culturale e simbolico con la figura di Federico II di Hohenstaufen, l’enigmatico “Stupor Mundi”.

Nato a Jesi il 26 dicembre 1194, l’imperatore, re di Sicilia, duca di Svevia, imperatore dei Romani e sovrano di Gerusalemme, rappresenta un crocevia di influenze e un patrimonio inestimabile per l’Italia e l’Europa.
Il sindaco Lorenzo Fiordelmondo ha intrapreso un viaggio significativo in Puglia, focalizzandosi su Torremaggiore (Foggia), il luogo in cui, il 13 dicembre 1250, Federico II spirò nel parco archeologico di Castel Fiorentino.

Questo pellegrinaggio ha coinciso con la rassegna “Suggestioni Sub Fiore”, un evento dedicato a rievocazioni storiche, cultura e spettacolo, dove Jesi è stata invitata ad essere città ospite d’onore.
L’incontro con il sindaco pugliese Emilio Di Pumpo e la vicesindaco Ilenia Coppola ha generato un’idea concreta: un gemellaggio culturale che andrebbe ben oltre la semplice collaborazione, rappresentando un rafforzamento del legame tra Jesi e Torremaggiore, considerate come l’inizio e la fine di un’esistenza straordinaria, un percorso intellettuale e politico che ha segnato un’epoca.

L’obiettivo è quello di estendere questo progetto a tutte le città federiciane di rilievo, non solo in Puglia ma in tutta Italia, per celebrare e valorizzare una identità complessa e multiforme.

Questa identità, tradizionalmente legata alla cultura, potrebbe arricchirsi di nuove dimensioni, toccando aspetti sociali ed economici, con un’attenzione particolare allo sviluppo turistico sostenibile.
Durante il viaggio, il sindaco Fiordelmondo ha raggiunto Andria, sede del celebre Castel del Monte, un esempio sublime di architettura medievale e simbolo dell’ingegno imperiale, dove ha condiviso le sue intenzioni con la sindaca Giovanna Bruno.

Fiordelmondo ha sottolineato che questo percorso deve essere inclusivo, accogliendo realtà diverse disseminate in ogni angolo d’Italia, dove Federico II ha lasciato un’impronta indelebile, attraverso le sue leggi, le sue politiche, il suo mecenatismo e la sua visione politica.
L’iniziativa jesina si propone come motore di un nuovo racconto, una narrazione condivisa che celebra un imperatore, un uomo di contraddizioni, un ponte tra Oriente e Occidente, e che riconosce l’importanza del suo lascito per la costruzione di un futuro comune.
Si tratta di un’opportunità per riscattare il valore del patrimonio culturale federiciano, trasformandolo in un motore di sviluppo economico e sociale per le comunità coinvolte.

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