Inchiesta a Imperia: nove indagati per bancarotta e reati finanziari

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Un’indagine giudiziaria complessa e di ampio respiro ha preso avvio a Imperia, riguardante la gestione e il successivo fallimento di una società immobiliare di rilievo locale.

L’inchiesta, condotta dal procuratore Enrico Cinnella Della Porta, ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di nove persone, con l’ipotesi di bancarotta patrimoniale e altri reati finanziari.
Al centro delle accuse vi sono operazioni societarie che, secondo gli inquirenti, avrebbero deliberatamente depauperato il patrimonio aziendale, culminando nel dissesto economico e nella conseguente dichiarazione di fallimento nel luglio 2021.

Le dinamiche ricostruite dagli investigatori si sviluppano in un arco temporale compreso tra il 2012 e il 2021, periodo caratterizzato da una serie di manovre finanziarie ritenute illecite.
Tra le operazioni sotto scrutinio figura una movimentazione di 1.780.000 euro, provenienti da un finanziamento ipotecario, che sarebbero stati trasferiti da una società all’altra, all’interno di un gruppo societario collegato.
Un elemento cruciale dell’indagine verte sulle modifiche apportate allo statuto aziendale, finalizzate a consentire alla società di contrarre prestiti e finanziamenti, destinandoli a entità controllate, collegate o partecipate, in una prassi che avrebbe eluso i controlli e contribuito all’erosione del capitale sociale.
Un indagato è accusato di aver falsificato i bilanci aziendali, inserendo informazioni distorte e non veritiere, con l’intento di ingannare terzi e alimentare artificialmente l’immagine di solidità finanziaria della società, al fine di mascherare la progressiva perdita di valore del patrimonio.

La manipolazione dei dati contabili, in particolare quelli relativi al 2012, avrebbe avuto un ruolo determinante nel determinare la crisi e il successivo collasso.

L’indagine ha portato alla luce anche l’erogazione di due somme di credito, rispettivamente di 484.931,32 euro e 151.000,52 euro, a favore di un imprenditore, senza che si procedesse al recupero delle risorse, aggravando ulteriormente la situazione debitoria della società.
Si segnala inoltre una sottrazione di 266.269,71 euro, derivanti da incassi di locazioni, sottratti al patrimonio aziendale nel periodo antecedente al fallimento.
Il futuro processo giudiziario si preannuncia complesso, con lo scontro di perizie finanziarie volte a chiarire l’effettiva entità delle irregolarità e a ricostruire la catena degli eventi che hanno portato al dissesto finanziario.

Il collegio difensivo, composto dagli avvocati Erminio Annoni e Giovanni Musso, si prepara a contestare le accuse e a fornire una propria interpretazione dei fatti, nel tentativo di tutelare gli interessi dei propri assistiti.
L’inchiesta solleva interrogativi cruciali sulla governance aziendale, sulla trasparenza finanziaria e sui meccanismi di controllo interni, con implicazioni potenzialmente significative per il tessuto economico locale.

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