03 luglio 2024 – 09:45
Un recente studio pubblicato su una rinomata rivista scientifica, eLife, ha portato alla luce un innovativo approccio nel campo della neurostimolazione per mitigare le reazioni fisiche legate alla memoria di eventi traumatici. Questa ricerca pionieristica è stata condotta da un team di esperti provenienti dal prestigioso Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Torino in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia della stessa università.Dopo un evento traumatico, il cervello registra un ricordo che comprende due aspetti fondamentali: la consapevolezza dell’accaduto e l’intensità emotiva ad esso associata. Le alterazioni fisiologiche conseguenti a tali ricordi possono essere percepite come disagio dalla persona coinvolta, scatenando sensazioni di paura o panico che talvolta sfociano in sintomi patologici come il disturbo post-traumatico da stress o l’ansia cronica.Gli studiosi hanno adottato una tecnica innovativa chiamata Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS) mirata alla corteccia prefrontale anteriore (aPFC), applicandola una settimana dopo che i partecipanti avevano appreso la natura avversiva dello stimolo. Risultati sorprendenti sono emersi quando, successivamente alla neurostimolazione, lo stesso stimolo minaccioso è stato ripresentato ai soggetti: il gruppo sottoposto alla stimolazione nella aPFC ha manifestato reazioni fisiche inferiori rispetto al gruppo placebo. Ciò che stupisce ancor di più è che questo effetto si è mantenuto nel tempo senza necessità di ulteriori sessioni di neurostimolazione.L’impatto clinico di questa ricerca non può essere sottovalutato, poicheeacute; apre nuove prospettive terapeutiche per individui che hanno vissuto traumi psicologici o soffrono di disturbi d’ansia. Questo nuovo strumento potrebbe integrarsi efficacemente con le attuali strategie terapeutiche disponibili, offrendo così un supporto prezioso a coloro che necessitano di assistenza dopo esperienze traumatiche.
