L’inchiesta sulla gestione degli eventi cinematografici di rilevanza internazionale, con particolare riferimento alla partecipazione della Regione Siciliana ai festival di Cannes e Venezia, si è conclusa con l’archiviazione da parte del giudice per le indagini preliminari Patrizia Ferro presso il Tribunale di Palermo.
L’esito positivo per gli indagati – Lucia Di Fatta, ex dirigente generale del dipartimento Turismo, Nicola Tarantino, responsabile della Sicilia Film Commission, e Calogero Franco Fazio, dirigente ad interim – pone fine a una vicenda complessa che aveva sollevato interrogativi significativi sulla trasparenza e l’efficienza delle procedure di erogazione dei fondi pubblici.
L’indagine, originariamente innescata da irregolarità rilevate nella gestione dei contratti conferiti alla società lussemburghese Absolute Blue, guidata da Patrick Nassogne, ha scoperchiato un sistema di affidamenti diretti che, nel biennio 2021-2022, ha comportato l’assegnazione di incarichi milionari per la promozione dell’immagine della Sicilia nei prestigiosi contesti cinematografici.
La rapidità con cui i preventivi, inizialmente stimati in poche decine di migliaia di euro, si sono gonfiati fino a superare i 2,2 milioni di euro, e l’aggiunta di ulteriori contratti, come quello da 169.000 euro per una mostra fotografica a Venezia nel settembre 2022, hanno suscitato sospetti e innescato l’intervento della Guardia di Finanza.
Le indagini hanno portato alla luce un intreccio di relazioni e responsabilità, coinvolgendo anche figure come De Capitani, consulente di Absolute Blue, che si era attribuita il merito di aver “portato la Sicilia a Cannes” grazie ai suoi legami con Manlio Messina, all’epoca assessore al Turismo.
La vicenda ha esteso la sua ombra anche ai meccanismi di finanziamento dell’Assemblea Regionale Siciliana (ARS) e della Fondazione Federico II, suggerendo un quadro più ampio di potenziali irregolarità nell’utilizzo di risorse pubbliche.
Il cambio di maggioranza politica in Regione, con l’elezione di Renato Schifani e la successiva nomina di Francesco Paolo Scarpinato e Elvira Amata alla delega del Turismo, ha segnato una svolta nella gestione degli eventi cinematografici.
La nuova giunta ha attuato una politica di razionalizzazione delle spese, culminando nella decisione di sospendere la partecipazione della Regione ai festival del 2023, bloccando una spesa prevista di quasi 3,7 milioni di euro.
Il tentativo di Absolute Blue di impugnare questa decisione attraverso il Tar si è rivelato infructuoso, contribuendo ad avviare formalmente le indagini da parte delle Procure, su segnalazione del Tribunale Amministrativo Regionale.
L’archiviazione dell’inchiesta, sebbene positiva per gli indagati, non esclude la possibilità di ulteriori sviluppi, soprattutto considerando le implicazioni più ampie riguardanti i sistemi di finanziamento e la governance della Regione Siciliana.
La vicenda solleva interrogativi cruciali sulla necessità di rafforzare i controlli interni, promuovere la trasparenza e garantire una gestione più efficiente e responsabile delle risorse pubbliche destinate alla promozione del territorio e alla cultura.