Un Viaggio nel Profondo del Tempo: Nuove Scoperte Archeologiche nelle Acque delle Isole EgadiLe acque cristalline che circondano le Isole Egadi, in Sicilia, custodiscono un patrimonio storico di inestimabile valore, testimonianza di un’epoca cruciale della storia occidentale: la Prima Guerra Punica.
Le recenti operazioni di recupero archeologico, condotte dalla Società per la Documentazione dei Siti Sommersi (Sdss) sotto la vigile supervisione della Soprintendenza del Mare, con il supporto di enti locali e della Capitaneria di Porto, hanno portato alla luce reperti di eccezionale significato, arricchendo la nostra comprensione di questo conflitto epocale.
Il ritrovamento più significativo è senza dubbio un elmo Montefortino in bronzo, giunto fino a noi in condizioni di conservazione sorprendenti, completo di paraguance.
Questa scoperta, proveniente dall’area dove si consumò la celebre battaglia navale del 241 a.
C.
, tra Roma e Cartagine, rappresenta un’occasione unica per studiare da vicino l’equipaggiamento militare di un soldato romano del III secolo a.
C.
L’elmo, simbolo tangibile della potenza e dell’ingegneria militare romana, getta nuova luce sulla strategia e sulle tattiche impiegate in una delle battaglie decisive della guerra.
Ma il tesoro sommerso non si limita a questo.
Dalle profondità, è emersa anche una grande maniglia in bronzo, rinvenuta nel contesto del relitto del banco dei pesci, databile al V secolo d.
C.
La sua funzione precisa rimane ancora oggetto di studio e speculazione, aggiungendo un enigma affascinante alla narrazione storica.
Le indagini radiologiche, condotte dal dottor Giuseppe Perricone, hanno permesso di “esplorare” il contenuto interno di numerosi reperti metallici ancora avvolti da incrostazioni.
Queste analisi non invasive hanno rivelato la presenza di armi quali spade, lance e giavellotti, utilizzati attivamente durante la battaglia del 241 a.
C.
, offrendo dettagli preziosi sull’arsenale militare dell’epoca.
La ricerca continua a beneficiare del sostegno finanziario di istituzioni private statunitensi, come la Rpm Nautical Foundation, che mette a disposizione una nave oceanografica per le operazioni.
Un altro elemento significativo emerso dalle recenti indagini è il rostro numero 25, un frammento di nave romana, già recuperato in precedenza.
La pulitura ha rivelato un’iscrizione cruciale: “Ser.
Solpicio C.
F.
Quaestor Probavi(t)”, che identifica il questore Servio Sulpicio, figlio di Gaio, come colui che “approvò” il rostro.
Questa scoperta lega il reperto a Gaio Sulpicio, console nel 243 a.
C.
, inserendolo nel contesto storico della guerra contro Cartagine e aprendo nuove piste per ricostruire le dinamiche politiche e militari dell’epoca.
Queste straordinarie scoperte non solo contribuiscono ad ampliare la nostra conoscenza della Prima Guerra Punica, ma sottolineano anche il ruolo fondamentale delle Isole Egadi come custodi di un’eredità culturale di portata mondiale, un patrimonio che richiede tutela e ricerca continua.
Il mecenatismo privato, come quello del signor Michel Garcia, si rivela essenziale per sostenere tali iniziative e preservare la memoria di un’epoca cruciale per la civiltà occidentale.