venerdì 5 Settembre 2025
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Svem Marche: tra critiche e difesa, un bilancio da 241 milioni

La Sviluppo Europa Marche (Svem) si trova a navigare in acque agitate, dove l’apprezzamento per il lavoro svolto si scontra con un’ondata di critiche che rischiano di offuscare i risultati concreti e distrarre l’attenzione dalle priorità regionali.
Il presidente Andrea Santori risponde, con fermezza ma evitando di entrare nel vivo della contesa elettorale, alle accuse di opacità e gestione impropria, in particolare provenienti dall’area del centrosinistra, che hanno anche portato alla presentazione di un esposto da parte della candidata Alessia Morani.
La difesa si concentra sulla quantificazione e la trasparenza delle operazioni finanziarie.
L’accusa di un presunto trasferimento di 5 milioni di euro dalla Regione alla Svem si rivela infondata: l’importo effettivamente incassato nel 2024, rapportato al lavoro svolto e documentato, ammonta a 1.858.910 euro su una base di 3.033.681 euro.
Un dato significativo è l’incremento del 710% nell’evasione di pratiche rispetto alla precedente legislatura, testimonianza di un’accelerazione dei processi e di un impegno concreto nel facilitare l’accesso delle imprese ai finanziamenti europei.
L’ammontare di 241,4 milioni di euro di contributi erogati, frutto del lavoro di un team specializzato, evidenzia l’impatto diretto sulla crescita e sulla competitività del tessuto imprenditoriale marchigiano.
Le contestazioni relative a presunte consulenze per 1,4 milioni di euro vengono categoricamente respinte come “cifre assurde” prive di fondamento e non confrontabili con la realtà documentata.
Si tratta di voci distorte che non rendono giustizia alla complessità dell’attività svolta, caratterizzata da consulenze regolari e tracciabili, che includono la rendicontazione svolta da 68 giovani commercialisti locali, contribuendo attivamente allo sviluppo economico regionale.

La Svem, in quanto soggetto strumentale della Regione, non dispone di risorse proprie ma agisce come catalizzatore, garantendo che le risorse europee e regionali raggiungano effettivamente le imprese.
Il suo ruolo è cruciale: un’operatività inefficiente comprometterebbe la capacità delle aziende di accedere ai finanziamenti, ritardando lo sviluppo e penalizzando la competitività.

Santori sottolinea un profondo rinnovamento della società, segnando un’inversione di tendenza rispetto al passato.
Si tratta di una trasformazione che si riflette nell’efficienza della rendicontazione e dei trasferimenti dei fondi UE.
La regione Marche si distingue a livello nazionale, occupando il primo posto per i pagamenti del Fondo Sociale Europeo e il terzo per l’attuazione dei programmi regionali 2021-2027 Fesr, indicatori chiave di una gestione efficace e trasparente.
L’attenzione alle istituzioni comunitarie e all’attività di rilevanza europea, storicamente trascurata, è stata elevata a pilastro strategico per la valorizzazione del territorio marchigiano.

Questo approccio consente di intercettare opportunità di finanziamento e di promuovere l’immagine della regione a livello internazionale, rafforzando il suo ruolo nel panorama economico e produttivo europeo.
Si tratta di una strategia volta a massimizzare il potenziale del territorio, costruendo un futuro di crescita sostenibile e prosperità per le Marche.

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