La presenza dell’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Thomas De Luca, al fianco dei lavoratori di Enel Produzione e Enel Green Power Italia durante il presidio a Villa Valle, testimonia una ferma reazione a una decisione percepita come un attacco diretto al tessuto socio-economico dell’Umbria meridionale.
La chiusura del Posto di Teleconduzione (PTC) non è stata considerata una semplice riorganizzazione aziendale, ma un atto di sottrazione di risorse strategiche, un impoverimento ulteriore di un territorio già segnato da decenni di spoliazione di asset cruciali.
L’assessore ha esplicitamente denunciato la decisione di Enel come un gesto “irricevibile”, sottolineando come essa rappresenti una violazione del legame intrinseco tra l’azienda e la comunità locale.
La retorica utilizzata, con l’affermazione “Non siamo ospiti a casa nostra”, evidenzia un senso di appartenenza e di diritto alla salvaguardia del patrimonio territoriale.
La congiuntura politica è complessa.
L’assessore De Luca ha collegato la decisione di Enel alle recenti scelte regionali in merito alle future concessioni per le grandi derivazioni idroelettriche, suggerendo una potenziale reticenza da parte dell’azienda a collaborare con le nuove direttive regionali.
Questa interpretazione solleva interrogativi sulle strategie a lungo termine di Enel e sulla sua volontà di integrare gli interessi del territorio umbro all’interno del suo modello di business.
La posizione della Regione Umbria si configura come intransigente.
L’assessore ha promesso un’azione immediata, con la ricognizione degli impianti di proprietà regionale e l’annuncio di una replica determinata.
L’affermazione che la Regione non farà “nessun passo indietro” segnala una volontà di contrasto proattivo, pronta a reagire con misure concrete.
Il messaggio finale, l’impegno a “ricostituire il punto di teleconduzione subito dopo il reingresso della Regione Umbria all’interno della gestione delle centrali”, è un segnale forte.
Non solo dimostra la determinazione a proteggere i posti di lavoro e le competenze locali, ma suggerisce anche una possibile rivalutazione del ruolo della Regione nella gestione strategica delle risorse energetiche.
Si intravede una visione di un futuro in cui la Regione assumerà un ruolo più attivo nella definizione delle politiche energetiche, potenzialmente in alternativa o in aggiunta al modello di gestione attuale di Enel.
La dichiarazione sottolinea l’importanza di Enel come “player di fondamentale importanza” anche nelle future gare, pur anteponendo la “sicurezza e il futuro del territorio umbro”.
Il futuro, quindi, si prospetta come un confronto aperto tra le esigenze aziendali e l’imperativo della tutela del territorio.