sabato 6 Settembre 2025
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Cartello Alpino Vagabondo: Dalle Dolomiti all’Adriatico

Un inatteso messaggero di montagna ha compiuto un viaggio straordinario, percorrendo un tratto di territorio che lo ha portato dalle alpine valli altoatesine fino alle acque lagunari dell’Adriatico.

La vicenda, inizialmente condivisa sui social media dalla pagina Facebook Merano Community, narra la scoperta a Rosolina Mare, in provincia di Rovigo, di un cartello indicante la Malga Falser Alm, un rifugio incastonato nel cuore delle Dolomiti.
Angelica Ricci, insieme alla madre, si è imbattuta nel reperto galleggiante durante una passeggiata lungo la costa, suscitando un’emozione simile a quella di chi trova un messaggio in una bottiglia, un frammento di storia inaspettato.

Il cartello, visibilmente segnato dal tempo e dalle correnti, recava le indicazioni “4” e “Falser Alm”, offrendo un misterioso indizio sulle sue origini.

La Malga Falser Alm, o Valser Alm, si erge in una posizione panoramica nella valle omonima, incorniciata dal Gruppo di Tessa e raggiungibile con un’escursione di circa due ore a partire dal parcheggio lungo la strada forestale.
La distanza che lo ha separato dal suo luogo di origine, stimata in circa 340 chilometri, sollevava inizialmente interrogativi sulla dinamica del suo viaggio.

La soluzione a questo puzzle è stata fornita da Dagmar Falkensteiner, sorella dell’oste Astrid Falkensteiner, gestrice della malga.
Secondo la sua ricostruzione, il cartello è stato strappato dal suo ancoraggio da violenti temporali che colpirono la val Passiria tra il 23 e il 24 luglio.
L’intensità delle precipitazioni innescò frane, provocò il crollo di due ponti e danneggiò la strada tra Quellenhof e San Martino, nella zona della segheria di Marth.
In questa catena di eventi, il cartello venne trascinato dalle acque del fiume Passirio, iniziando così la sua avventura verso il mare.
La vicenda non solo illustra la potenza distruttiva degli eventi meteorologici estremi, ma riflette anche una problematica più ampia legata all’infrastruttura turistica montana.
La segnaletica alpina, spesso oggetto di discussione per la prevalenza del tedesco, in questo caso si rivelò bilingue, un dettaglio significativo che sottolinea l’importanza di un approccio inclusivo nel turismo di montagna.

L’episodio, pur nella sua singolarità, diventa metafora di un legame tra terra e mare, tra tradizione e modernità, e un promemoria del continuo dialogo tra l’uomo e la natura, capace di generare storie inattese e suggestioni evocative.

La rapida riparazione delle infrastrutture, con il ritorno alla normalità già ad agosto, testimonia la resilienza della comunità locale e la sua capacità di superare le avversità.

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