sabato 6 Settembre 2025
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Milano

Milano in Piazza: Protesta e Resistenza per i Diritti in Città

Il cuore pulsante di Milano si è animato oggi di un fervore collettivo, segnando l’inizio di una doppia manifestazione nazionale denominata “Giù le mani dalla città”.
L’evento, un grido d’allarme contro le recenti azioni che hanno colpito il centro sociale Leoncavallo e le ombre che gravano sulle dinamiche urbanistiche cittadine, ha visto convergere in piazza Duca d’Aosta una miriade di realtà sociali, politiche e culturali.
Non si tratta di una semplice protesta, ma di un mosaico composito di identità e rivendicazioni.
Dal Cantiere, storico punto di riferimento per l’autocostruzione e l’azione sociale, al collettivo Lambretta, simbolo di ribellione urbana e mobilità alternativa, passando per i gruppi Carc, Potere al Popolo e le comunità di squatters, fino alle frange più radicali della galassia anarchica: un’ampia rappresentanza di soggetti marginalizzati e dissidenti che si riconoscono nella difesa dei diritti sociali e dell’autonomia.
La presenza in piazza riflette una crescente preoccupazione per le scelte urbanistiche che plasmano il futuro di Milano, percepito da molti come un progetto volto alla gentrificazione e all’esclusione delle fasce più vulnerabili della popolazione.
Lo sgombero del Leoncavallo, un luogo di aggregazione e sperimentazione sociale, è stato interpretato come un atto simbolico di repressione e un monito per tutte le realtà autogestite che operano in città.
Le inchieste in corso, che indagano su possibili irregolarità e tangenti nel settore dell’edilizia, alimentano un clima di sospetto e denunciano una presunta connivenza tra politica, affari e speculazione immobiliare.
Le forze dell’ordine, schierate a presidio della piazza, osservano con attenzione l’evolversi della situazione, mantenendo un profilo basso in attesa del via ufficiale del corteo.

L’atmosfera è carica di tensione, ma anche di un’innegabile energia collettiva, un desiderio di riappropriazione dello spazio pubblico e di rivendicazione dei diritti negati.

L’evento si preannuncia come un momento cruciale per comprendere le dinamiche sociali e politiche che attraversano la città di Milano, un segnale di resistenza e di speranza per un futuro più giusto ed equo.

La manifestazione non è solo una risposta agli eventi recenti, ma anche una piattaforma per costruire un’alternativa, per ripensare il modello di sviluppo urbano e per affermare il diritto alla città per tutti.

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