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Lottizzazione Pl7 a Castelraimondo: Inchiesta e Dispute sul Vincolo Paesaggistico

La vicenda che coinvolge l’area della lottizzazione Pl7 a Castelraimondo (Macerata) si configura come un complesso nodo interpretativo tra diritto urbanistico, tutela paesaggistica e responsabilità amministrativa, sollevando interrogativi cruciali sull’applicazione del vincolo paesaggistico Galassino.
L’inchiesta, che vede coinvolti 29 individui, si è concretizzata in un’azione della Procura di Macerata, innescata da presunte irregolarità nelle attività edilizie e nella lottizzazione abusiva, culminata nell’acquisizione di documentazione da parte dei Carabinieri Forestali di Matelica e nella successiva notifica degli avvisi di conclusione indagini.

La contesa ruota attorno alla corretta interpretazione del decreto ministeriale del 1985, che ha istituito il vincolo paesaggistico Galassino.
L’amministrazione comunale di Castelraimondo, in aperta disaccordo con le accuse mosse, sostiene che il decreto stesso, nel definire l’ambito di applicazione del vincolo, escluda esplicitamente i centri abitati e i relativi strumenti urbanistici.
Questa interpretazione porta l’amministrazione a collocare la lottizzazione Pl7 all’interno del centro abitato del capoluogo, delimitato con precisione nel programma edificatorio del 1981 e successivamente approvato dalla Regione nel 1983.

In altre parole, la lottizzazione non sarebbe soggetta al vincolo paesaggistico poiché situata in un’area già urbanizzata e regolamentata.
La complessità della questione è ulteriormente accentuata dalla possibile origine del “malinteso” in un modulo prestampato, che avrebbe erroneamente indicato l’obbligo di autorizzazione paesaggistica per un’area che, in realtà, non rientrava nell’ambito di applicazione del vincolo.
La conferma di questa tesi è stata parzialmente avvalorata dall’interrogatorio a cui si è sottoposto uno dei tecnici indagati, che ha presentato documentazione a supporto della sua posizione, mettendo in discussione la validità delle accuse.
L’intervento del Comune si pone quindi come tentativo di chiarire una situazione intricata, in cui si intersecano aspetti legali e interpretativi che richiedono un’analisi approfondita.

La vicenda evidenzia la necessità di una maggiore chiarezza nella definizione e applicazione dei vincoli paesaggistici, al fine di evitare ambiguità e potenziali conflitti interpretativi che possono generare incertezze per cittadini e amministrazioni.

Inoltre, solleva interrogativi sulla responsabilità individuale e collettiva nell’applicazione delle normative urbanistiche e sulla necessità di una formazione continua per i professionisti del settore.

La vicenda Pl7 si configura quindi come un caso emblematico di un problema più ampio, che riguarda la gestione del territorio e la tutela del paesaggio in un contesto di sviluppo economico e urbanistico.

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