martedì 9 Settembre 2025
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Mistero nel Mediterraneo: Oggetto sconosciuto con marchio israeliano

Un oggetto di metallo, la cui forma ricorda un cilindro di circa cinque metri di altezza e un metro e mezzo di diametro, è stato localizzato nelle acque a otto miglia a ovest di Capo Ponente, tra le isole di Lampione e Lampedusa.

La scoperta, avvenuta nel pomeriggio di ieri, è stata operata dall’imbarcazione da pesca Andrea Doria, che ha immediatamente allertato le autorità competenti.

La successiva irruzione di una motovedetta della Guardia Costiera ha permesso un esame preliminare del ritrovamento.

L’aspetto enigmatico dell’oggetto è accentuato dalla presenza di un marchio distintivo: un logo stilizzato che si rivela essere identificabile con la *Minhalat HaHalal*, l’amministrazione spaziale israeliana.
Quest’organismo, operante sotto l’egida del Ministero della Difesa israeliano, è primariamente dedicato alla ricerca, sviluppo e implementazione di tecnologie avanzate nel campo dei missili balistici e dei satelliti, ambiti di rilevanza strategica e tecnologica.
Accanto al logo, una scritta in caratteri ebraici solleva interrogativi sulla possibile origine e destinazione dell’oggetto.

Le ispezioni iniziali, condotte con la massima cautela, non hanno rilevato la presenza di materiali pericolosi, quali tracce di esplosivi o sostanze radioattive, contribuendo ad allentare la tensione, ma non dissipando il mistero.

La natura precisa dell’oggetto resta incerta.
Le ipotesi formulate dagli esperti spaziano da un componente di un satellite dismesso, potenzialmente un serbatoio di propellente secondario, a un elemento strutturale di un aereo sperimentale.

La possibilità che si tratti di un componente di un sistema di lancio o di un veicolo spaziale, anche se meno probabile, non può essere esclusa a priori.

L’area del ritrovamento è attualmente sottoposta a sorveglianza costante da parte della Guardia Costiera di Lampedusa, che ha predisposto un protocollo di monitoraggio e attende istruzioni specifiche per l’avvio delle operazioni di recupero.

La complessità della situazione richiede un’analisi accurata e multidisciplinare, coinvolgendo esperti in ingegneria aerospaziale, linguisti e rappresentanti delle autorità competenti, al fine di ricostruire la storia di questo inatteso visitatore proveniente dalle profondità del Mediterraneo e chiarire il significato delle marcature e delle scritte che lo contraddistinguono.

L’incidente solleva questioni di sicurezza, ambientali e geopolitiche che meritano un’indagine approfondita e trasparente.

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