Il Mediterraneo è un crocevia di scoperte, scambi culturali, dialoghi e libertà, un mare che separa le terre ma le unisce in modo sorprendente. Tuttavia, per troppi individui rappresenta una speranza che si dissolve tra le onde, trasformando il sogno di una vita migliore in una tragedia. Il Ravenna Festival dedica la sua XXVIII edizione de Le vie dell’Amicizia al dramma dei migranti. Riccardo Muti guiderà i concerti a Ravenna (presso il Pala De Andreeacute; il 7 luglio) e a Lampedusa (presso il Teatro naturale della cava il 9 luglio), presentando lo struggente Stabat Mater composto da Giovanni Sollima su versi antichi siciliani di Filippo Arriva.Il fulcro del trittico dell’Amicizia sarà lo spettacolo Non dirmi che hai paura (Teatro Alighieri, 8 luglio), che racconta la storia della velocista somala Samia Yusuf Omar, vittima delle traversate disperate alla ricerca di una vita migliore. Questo progetto mira a creare ponti di fratellanza e promuovere il dialogo attraverso la musica come linguaggio universale.Per lo Stabat Mater, l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e il Coro della Cattedrale di Siena Guido Chigi Saracini preparato da Lorenzo Donati si uniranno al controtenore Nicolò Balducci, alla thereminista Lina Gervasi e allo stesso Sollima. La composizione affronta il tema del dolore materno per la perdita di un figlio, riflettendo sulle tragedie quotidiane dei migranti nel Mediterraneo.Il violoncello suonato da Sollima è stato realizzato con legno proveniente dai barconi naufragati nel carcere milanese di Opera, simboleggiando le storie drammatiche dei migranti. Il programma musicale include anche Līmen | Samia | līmen, una composizione elettroacustica commissionata dal Festival ad Alessandro Baldessari che esplora gli ultimi momenti di Samia contro i confini marittimi invisibili.Il concerto si conclude con ninne nanne in vari idiomi intonate dalle voci femminili del Coro a Coro e con brani tradizionali italiani ed internazionali sulla tematica migratoria. L’evento coinvolge attivamente la comunità locale di Lampedusa attraverso la partecipazione della Banda dell’Associazione culturale musicale Lipadusa diretta da Gaetano Palmeri.L’iniziativa è sostenuta dal Ministero della Cultura, dalla Regione Emilia-Romagna e da Siae, con la collaborazione di RAI Cultura per la trasmissione televisiva su Rai 1. Il concerto a Lampedusa rappresenta un appello affincheeacute; il Mediterraneo torni ad essere un ponte tra culture anzicheeacute; una barriera divisoria.
Le vie dell’Amicizia: il dramma dei migranti nel Mediterraneo
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