martedì 9 Settembre 2025
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Aggressione al Parco Verde: massi sull’auto con neonata, allarme sicurezza.

Un episodio allarmante ha recentemente scosso la comunità del Parco Verde di Caivano, al confine con la Statale sannitica: un’auto, con a bordo un uomo, sua moglie e una neonata di soli tre mesi, è stata oggetto di un’aggressione violenta, colpita da massi di tufo lanciati da un gruppo di giovani.

L’automobilista, sconvolto e preoccupato per la sicurezza della sua famiglia, ha sporto denuncia presso il deputato Francesco Emilio Borrelli, esponente dell’Alleanza Verdi Sinistra, evidenziando come tale evento non sia un caso isolato ma parte di una spirale di violenza che affligge la zona.
Borrelli, con la sua esperienza parlamentare, sottolinea come episodi simili si siano ripetuti nel tempo, soprattutto lungo i cavalcavia e in prossimità di arterie stradali ad alta densità di traffico, con un picco di segnalazioni sulla strada statale 268.
Questa escalation di vandalismo non può essere liquidata come semplice atto di bravata giovanile, ma va inquadrata come un gesto criminale potenzialmente letale, capace di trasformare una serata innocente in una tragedia inimmaginabile.

Il rischio di feriti gravi o, peggio, di vittime è tangibile e la presenza di una neonata a bordo dell’auto aggredita rende l’episodio ancora più sconcertante.

L’atto, oltre alla sua intrinseca gravità, solleva interrogativi profondi sulle dinamiche sociali che lo generano.
Si tratta di un sintomo di disagio giovanile, di mancanza di opportunità, di una profonda disconnessione tra i giovani e le istituzioni? È urgente analizzare le cause alla radice di questo fenomeno, che va oltre la mera azione distruttiva e si radica in un contesto di marginalizzazione e mancanza di prospettive.

La richiesta di un presidio costante delle forze dell’ordine e l’installazione di sistemi di videosorveglianza non sono sufficienti.

È necessario un approccio multidimensionale che coinvolga non solo le forze dell’ordine, ma anche le scuole, le famiglie, le associazioni del territorio e gli enti locali.
Servono programmi di educazione alla legalità, iniziative di inclusione sociale, percorsi di orientamento professionale e attività ricreative che offrano ai giovani alternative costruttive e stimolanti.

La sicurezza delle comunità non può essere compromessa da un clima di paura e insicurezza.

Le istituzioni hanno il dovere di garantire un ambiente sicuro e vivibile per tutti, e questo implica un impegno concreto e tempestivo per contrastare la criminalità giovanile, promuovere la legalità e favorire l’integrazione sociale.

La denuncia dell’automobilista e l’allarme lanciato dal deputato Borrelli rappresentano un campanello d’allarme che non può essere ignorato: è tempo di agire, con determinazione e lungimiranza, per prevenire nuove tragedie e restituire serenità e fiducia ai cittadini.

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