Il processo per l’omicidio di Pierina Paganelli, avvenuto a Rimini il 3 ottobre 2023, si appresta a iniziare il 15 settembre, con un’imponente schiera di 145 testimoni a difesa di Louis Dassilva, il senegalese accusato dell’efferato delitto.
La lista, depositata nel tribunale riminese dagli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi, segnala un tentativo di ricostruire un quadro alternativo rispetto a quello delineato dall’accusa, guidata dal sostituto procuratore Daniele Paci e dalla squadra mobile.
Dassilva, attualmente detenuto dal 16 luglio 2024, è imputato per l’omicidio della pensionata ottantenne, scoperto nel garage di via del Ciclamino.
L’ipotesi investigativa, che ha portato alla sua detenzione, ipotizza un movente passionale legato a una relazione extraconiugale tra Dassilva e Manuela Bianchi, nuora della vittima.
Questa dinamica complessa, intrisa di possibili reticenze e segreti di famiglia, rappresenta il fulcro attorno al quale ruota l’intera vicenda.
L’elenco dei testimoni della difesa riflette la volontà di esplorare a fondo queste intricate relazioni, includendo figure chiave come Manuela Bianchi e suo fratello Loris.
La presenza di entrambi nella lista testimoni suggerisce una strategia difensiva volta a sollevare dubbi sul ruolo di Dassilva e a potenzialmente deviare l’attenzione su altri soggetti coinvolti.
Particolare rilevanza assume la testimonianza di Manuela Bianchi, la cui precedente deposizione durante l’incidente probatorio, durata tre giorni, fornisce un indizio della quantità di informazioni che potrebbe ancora emergere.
Gli avvocati Fabbri e Guidi sembrano convinti che la sua testimonianza possa rivelare elementi cruciali per la difesa.
Un ulteriore elemento significativo è l’inclusione di membri della comunità dei Testimoni di Geova, alla quale apparteneva Pierina Paganelli.
Questa scelta strategica potrebbe mirare a fornire un contesto sociale e religioso più ampio, potenzialmente in grado di influenzare l’interpretazione degli eventi e delle motivazioni.
Il Tribunale dovrà ora valutare l’ammissibilità dei 145 testimoni, con la possibilità di ridurre il numero, tenendo conto della lunghezza e della rilevanza delle testimonianze.
La Procura, prevedibilmente, si opporrà a un ulteriore interrogatorio di Manuela Bianchi, già indagata per favoreggiamento, ritenendo che la sua testimonianza precedente sia sufficiente.
Tuttavia, la difesa è intenzionata a contrastare questa richiesta, considerata l’importanza cruciale che la nuora potrebbe rivestire nel tentativo di riscrivere la narrazione del crimine e di assolvere il proprio assistito.
La complessità del caso, le intricate relazioni familiari e la mole di testimonianze previste preannunciano un processo lungo e mediatico, con implicazioni potenzialmente significative per l’accertamento della verità e la giustizia per Pierina Paganelli.