mercoledì 10 Settembre 2025
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Finanziamenti a disagio: la Regione taglia l’assistenza ai disabili

La comunicazione istituzionale della Giunta Acquaroli solleva interrogativi significativi, in particolare quando si confronta con la realtà vissuta dalle famiglie e dalle persone fragili.

Antonio Mastrovincenzo, candidato alle elezioni regionali con la Lista Matteo Ricci, denuncia una narrazione distorta che inganna l’opinione pubblica e minimizza la penalizzazione di un settore cruciale come l’assistenza a persone con disabilità.

L’annuncio recente di un finanziamento di 11,2 milioni di euro per l’assistenza educativa domiciliare e scolastica, unitamente ai tirocini di inclusione sociale, appare a prima vista un segnale positivo.
Tuttavia, l’analisi comparativa rivela un quadro più complesso.

Sebbene l’importo sia equivalente a quello del 2024, esso rappresenta un taglio rispetto al 2020, quando l’amministrazione regionale, guidata dal centrosinistra, destinava 11,5 milioni di euro a tale scopo.

Questo decremento, di per sé rilevante, si aggrava considerando l’aumento del numero di potenziali beneficiari: da 6.394 nel 2023, l’ultimo dato disponibile, a 7.067.

La conseguenza diretta di questa discrepanza è una riduzione della spesa media regionale per assistito, scesa dall’importo di 1.798 euro annui a 1.649 euro, una diminuzione dell’8%.

Questa riduzione, pur in presenza di una crescente domanda di servizi, evidenzia una sottostima delle risorse necessarie per garantire un supporto adeguato a chi ne ha bisogno.

Il quadro si fa ancora più preoccupante se si analizza l’effettiva erogazione dei servizi.

Le 12 ore settimanali di assistenza educativa domiciliare – incrementate a 18 per i ragazzi con disabilità gravissima – rappresentano lo standard dichiarato, ma spesso non corrispondono alla realtà.

Le testimonianze raccolte sul campo segnalano un’erogazione che raramente supera le 5 ore settimanali, creando un vuoto assistenziale che penalizza i ragazzi e le loro famiglie.

Questa dissonanza tra promesse e realtà non è semplicemente una questione di numeri; essa incide profondamente sulla qualità della vita delle persone con disabilità e sui loro caregiver.
La mancanza di supporto adeguato limita le opportunità di crescita personale e sociale, compromette l’integrazione scolastica e lavorativa e aumenta il carico emotivo e finanziario sulle famiglie.

È imperativo ristabilire un approccio più trasparente e veritiero nella comunicazione delle politiche sociali, soprattutto quando si tratta di persone in situazione di vulnerabilità.
Ritornare a investire in modo significativo nel sociale non è una semplice opzione, ma una necessità imprescindibile per una regione che si voglia definire inclusiva e attenta ai propri cittadini.

La priorità del prossimo governo regionale deve essere quella di garantire servizi essenziali e fondamentali, non solo con proclami, ma con azioni concrete e risorse adeguate, restituendo alle famiglie la certezza di un sostegno reale e continuativo.

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