L’accesso ai corsi di laurea triennali delle professioni sanitarie presso l’Università di Trieste rappresenta, quest’anno, una sfida per 606 aspiranti, impegnati nella prova di ammissione volta a conquistare uno dei 460 posti disponibili – una riduzione significativa rispetto all’anno precedente, che riflette un riassetto strategico nell’offerta formativa dell’ateneo.
La distribuzione dei posti a disposizione è articolata in diverse specializzazioni, con particolare rilevanza per Infermieristica (200 posti), che continua ad attrarre un numero elevato di candidature, seguita da Fisioterapia (40), Ostetricia (20, in convenzione interateneo), Igiene dentale (25 a Trieste e 25 a Pordenone), Tecniche della prevenzione (20), Tecnica della riabilitazione psichiatrica (30), Logopedia (30), Assistenza sanitaria (40, interateneo) e Dietistica (30).
La flessibilità offerta ai candidati, che possono esprimere fino a tre preferenze in ordine di priorità, ha generato un quadro di domanda ben più ampio rispetto alla capacità di offerta.
Le preferenze espresse superano di gran lunga il numero di posti disponibili, indicando un forte interesse generalizzato per i percorsi formativi proposti.
In particolare, Infermieristica, nonostante la diminuzione delle prime scelte (118 rispetto alle 170 dell’anno precedente), mantiene una posizione di rilievo, mentre Fisioterapia continua ad attrarre un considerevole numero di aspiranti.
L’andamento delle candidature rivela dinamiche interessanti e segnali di cambiamento nelle scelte dei giovani.
La diminuzione delle prime preferenze per Infermieristica è interpretata come un effetto indiretto della concorrenza con il semestre di accesso a Medicina, un fattore che modula la domanda verso altre specializzazioni.
Al contrario, Assistenza sanitaria registra una crescita esponenziale delle richieste, quasi raddoppiando rispetto all’anno precedente, mentre Dietistica e Logopedia attraggono un numero di candidati in forte aumento, quest’ultima raggiungendo un picco storico di prime scelte.
Questo spostamento di interesse potrebbe essere il riflesso di una crescente consapevolezza delle opportunità professionali offerte da queste figure sanitarie, o di un rinnovato focus sulle competenze specialistiche richieste nel sistema sanitario nazionale.
L’evoluzione di questi dati, monitorata con attenzione dall’ateneo, offre spunti per una riflessione più ampia sulle strategie di reclutamento e sull’adeguamento dell’offerta formativa alle esigenze del territorio.