martedì 9 Settembre 2025
15.5 C
Torino

Eredità Agnelli: Sospensione procedimento Elkann e richieste di archiviazione

La complessa vicenda ereditaria di Marella Agnelli, figura iconica del panorama italiano, continua a generare sviluppi significativi, culminati in un parere favorevole della Procura di Torino alla sospensione del procedimento nei confronti di John Elkann, in regime di “messa alla prova”.
Questa decisione, che apre la via a una conclusione del procedimento senza il rinvio a giudizio, si inserisce in un quadro più ampio di indagini che hanno coinvolto la famiglia Agnelli, focalizzandosi su presunte irregolarità nella dichiarazione di successione della vedova di Gianni Agnelli, deceduta nel 2019.
Parallelamente, la Procura ha formulato richieste di archiviazione nei confronti di Lapo e Ginevra Elkann, escludendo la sussistenza di elementi sufficienti per sostenere l’accusa di dichiarazione infedele e truffa ai danni dell’erario.
Per John Elkann, la richiesta di archiviazione assume una forma più attenuata, limitata a due annualità relative al reato di dichiarazione infedele, riconoscendo, di fatto, una parziale regolarizzazione della situazione debitoria.

L’evoluzione delle indagini è stata condizionata da un versamento significativo all’Erario, pari a circa 183 milioni di euro, effettuato dagli indagati.
Questa ingente somma, come sottolineato dal procuratore Giovanni Bombardieri, estingue integralmente il debito tributario, comprensivo di sanzioni e interessi, configurando una sorta di “compensazione” che incide profondamente sulle prospettive del procedimento giudiziario.

Il gesto, al di là delle implicazioni legali, solleva interrogativi sulla trasparenza della gestione patrimoniale e sulle modalità di pianificazione fiscale adottate dalla famiglia.
Le richieste di archiviazione si estendono anche ad Urs Robert Von Grunigen, notaio di Marella Caracciolo, e a Gianluca Ferrero, commercialista di famiglia e attuale presidente della Juventus, sebbene quest’ultimo veda la propria posizione mitigata da una richiesta di archiviazione parziale, limitata anch’essa a due annualità relative al reato di dichiarazione infedele.
La posizione del notaio torinese Remo Maria Morone, invece, è caratterizzata da una maggiore gravità, con la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini, preludio potenziale al rinvio a giudizio.

L’intero iter giudiziario, costellato di complessità legali e implicazioni finanziarie rilevanti, evidenzia le sfide intrinseche alla gestione di patrimoni di tale portata e sottolinea l’importanza di una rigorosa conformità alle normative fiscali, anche in contesti di elevata sofisticazione finanziaria.

La vicenda riaccende il dibattito sul ruolo e la responsabilità dei professionisti coinvolti nella gestione delle successioni ereditarie e sul delicato equilibrio tra tutela del patrimonio familiare e rispetto delle leggi tributarie.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -