Il Dama-Tecnopolo di Bologna si configura come un polo d’eccellenza, un ecosistema dedicato alla ricerca, sviluppo e design di semiconduttori, i mattoni fondamentali dell’era digitale.
L’avvio di questa iniziativa, supportata da un protocollo siglato tra la Regione Emilia-Romagna e la Fondazione Chips-IT, segna un passo cruciale per il rilancio dell’industria microelettronica italiana e la sua integrazione nelle filiere globali.
La presenza della Ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, sottolinea l’importanza strategica del progetto a livello nazionale.
La Fondazione Chips-IT, ente fondato con il sostegno congiunto dei Ministeri dell’Economia e delle Finanze, delle Imprese e del Made in Italy e dell’Università e della Ricerca, rappresenta un elemento cardine di questa iniziativa.
La sua sede operativa a Pavia, affiancata ora dalla presenza nel Dama-Tecnopolo bolognese, testimonia un impegno a superare le barriere geografiche e a creare una rete di competenze distribuita su tutto il territorio nazionale.
L’ambizione del tecnopolo non si limita alla semplice attività di ricerca.
Si propone come un vero e proprio acceleratore di trasferimento tecnologico, volto a tradurre le scoperte scientifiche in applicazioni concrete, generando valore economico e sociale.
Parallelamente, si focalizza sulla formazione di figure professionali altamente specializzate, capaci di affrontare le sfide complesse del settore.
Come evidenziato dal Presidente della Fondazione Chips-IT, Alberto Sangiovanni Vincentelli, i semiconduttori permeano ogni settore industriale, rappresentando un motore di innovazione imprescindibile.
Investire nella progettazione dei microchip significa quindi investire nel futuro dell’industria italiana, aprendo nuove frontiere per la competitività e la crescita.
La Ministra Bernini ha saputo cogliere l’essenza di questa visione, definendo i microchip come “il nutrimento dell’intelligenza artificiale, delle tecnologie quantistiche e di tutti i dispositivi che rendono la nostra vita più semplice e connessa”.
L’attenzione al mercato del Sud-Est asiatico, area di crescita esponenziale per il settore, rivela la volontà di posizionare il tecnopolo bolognese come un player di riferimento a livello globale, evolvendo da Data Center a “Chip Center” capace di generare un impatto significativo.
La realizzazione di questa iniziativa, come sottolineato da de Pascale, è il frutto di un’alleanza inedita tra istituzioni e attori sociali, un modello di collaborazione che ambisce a diventare un punto di riferimento per il Paese.
Il vicepresidente della Regione, Vincenzo Colla, ha enfatizzato l’importanza della capacità italiana di elaborare dati, aggiungendo che la progettazione dei microchip apre la strada alla personalizzazione di prodotti e servizi, un fattore sempre più determinante per il successo competitivo.
Il Rettore dell’Università di Bologna, Giovanni Molari, ha sottolineato il ruolo centrale dell’Alma Mater all’interno della Data Valley, evidenziando come il tecnopolo offra nuove prospettive di ricerca e trasferimento tecnologico in un settore cruciale per il progresso scientifico e industriale.
Il Dama-Tecnopolo di Bologna si propone quindi come un catalizzatore di innovazione, un punto di convergenza tra ricerca, impresa e territorio, in grado di contribuire in modo significativo alla crescita economica e sociale del Paese.