mercoledì 10 Settembre 2025
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Napoli

Corruzione a Parthenope: Indagine sul Rettore e Collegamenti con i Casalesi

L’inchiesta della DDA di Napoli e dei Carabinieri di Caserta, incentrata su un complesso sistema di corruzione e turbativa d’asta nell’assegnazione di appalti pubblici, ha portato all’indagine a carico del rettore dell’Università Parthenope, Antonio Garofalo.
L’operazione, che ruota attorno alla figura dell’ex consigliere regionale Nicola Ferraro, imprenditore con precedenti per concorso esterno e sospettato di essere un intermediario chiave per il clan dei Casalesi, getta luce su dinamiche di collusione tra politica, imprenditoria e criminalità organizzata.

Secondo le accuse, Garofalo avrebbe ricevuto una vacanza a Mykonos come “incentivo” per aver orchestrato la revoca di un appalto precedentemente assegnato alla Romeo Gestioni spa, favorendo la Dussman Service spa, ritenuta parte integrante del sistema gravitante attorno a Ferraro.
Questa manovra, se confermata, avrebbe rappresentato una violazione dei principi di trasparenza e concorrenza che dovrebbero governare l’affidamento di lavori pubblici.

Tuttavia, l’indagato Garofalo ha immediatamente respinto con forza le accuse, dichiarandosi estraneo ai fatti contestati e ribadendo la propria fiducia nel sistema giudiziario.

Il Giudice per le Indagini Preliminari, accogliendo le argomentazioni difensive, ha riformulato l’ipotesi accusatoria, passando da corruzione a turbativa d’asta, e ha disposto la sospensione dall’incarico.

L’Università Parthenope, in una nota ufficiale, ha espresso pieno sostegno al rettore e ha sottolineato come le accuse relative al presunto soggiorno a Mykonos e alle agevolazioni ricevute si siano rivelate infondate, grazie agli elementi forniti dalla difesa.

La vicenda solleva interrogativi cruciali sulla governance degli atenei e sulla necessità di rafforzare i controlli interni per prevenire infiltrazioni esterne e comportamenti illeciti.

L’inchiesta si configura come un campanello d’allarme sulla fragilità del sistema di vigilanza degli appalti pubblici e sulla persistente capacità di infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto economico e istituzionale del Paese.

La vicenda mette in luce come il ruolo di figure apicali, come quella del rettore universitario, possa essere compromesso da dinamiche corruttive che minano la credibilità del sistema democratico e la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
L’esito del processo sarà determinante per accertare la verità dei fatti e ripristinare la fiducia nel sistema giudiziario e nelle istituzioni accademiche.

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