Il potere regale, incarnazione tangibile di un’autorità assoluta, si manifesta in forme diverse nel corso della storia, ma trova la sua più eloquente espressione nel trono.
È con questo spirito che si apre alla Reggia di Venaria un convegno internazionale, dedicato a esplorare l’evoluzione dei troni nelle residenze reali italiane e le sale che li accolgono, un’occasione di confronto tra studiosi e funzionari provenienti dalle principali regge europee.
Il trono, ben lungi dall’essere una semplice sedia, è un complesso palinsesto di significati.
Un oggetto che, attraverso la sua iconografia, i materiali impiegati e la sua collocazione architettonica, comunica un messaggio preciso: quello della legittimità divina, della potenza terrena e della continuità dinastica.
La sua presenza nei ritratti ufficiali, nelle incisioni commemorative e nelle rappresentazioni artistiche testimoniano il suo ruolo centrale nella costruzione dell’immagine del sovrano e nella propaganda del potere.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la maggior parte dei troni che ammiriamo oggi non appartengono al Medioevo.
Sebbene esistano esempi medievali unici, come la King Edward’s Chair inglese, intimamente legata alla cerimonia di incoronazione, o la “Siege de Dagobert” francese, custode di una tradizione secolare, la fioritura dei troni come li conosciamo si colloca nell’età moderna.
In questo periodo, il trono diventa un elemento architettonico e artistico progettato per rispondere a specifiche esigenze di rappresentanza e per riflettere i gusti e le ambizioni del potere regale.
Le sale del trono, ambienti sapientemente studiati per amplificare la sacralità del luogo, costituiscono il fulcro di ogni palazzo reale o ducale.
L’illuminazione, la disposizione degli arredi, le opere d’arte che le decorano, tutto concorre a creare un’atmosfera solenne e maestosa, in cui il sovrano può esercitare la sua autorità in pubblico.
Queste sale non sono semplicemente scenografie, ma spazi rituali, teatro di cerimonie, udienze e decisioni che hanno segnato la storia.
L’iniziativa, promossa dal Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, si avvale della collaborazione dell’Arre – Association des Résidences Royales Européennes, un network prestigioso che riunisce le residenze reali del continente, e del Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino, a conferma dell’importanza di questa ricerca interdisciplinare.
Il convegno si pone l’obiettivo di andare oltre la mera descrizione degli oggetti, indagando le complesse relazioni tra trono, potere, spazio e memoria, per gettare nuova luce sul ruolo che queste straordinarie testimonianze hanno svolto nella storia europea.