mercoledì 10 Settembre 2025
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Ponte sullo Stretto: Priorità Politiche e Sviluppo del Paese

Il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, lungi dall’essere una mera questione ingegneristica, si configura come un emblematico barometro delle priorità politiche e delle dinamiche di potere che plasmano l’Italia.

L’affermazione, purtroppo ricorrente, che un’opera così monumentale serva a imprimere il nome di un leader nella storia, rivela una visione riduttiva e strumentale, distorcendo l’importanza del dibattito pubblico e relegando al silenzio le reali esigenze del territorio.
L’intervento di Giuseppe Conte, in questo contesto, offre uno spunto di riflessione più ampio.

La critica alla politica accomodante, incline a privilegiare interessi particolari a discapito di una visione nazionale coerente e inclusiva, è un monito necessario.

L’infrastruttura, lungi dall’essere un fine, dovrebbe essere un mezzo per promuovere lo sviluppo equilibrato del Paese, connettendo e valorizzando tutte le sue componenti, senza creare disparità o escludere aree marginali.

La sottrazione di risorse cruciali da altre infrastrutture, compresi i fondi di coesione vitali per il Sud Italia, per finanziare il Ponte, solleva dubbi legittimi sulla razionalità della scelta.
La Calabria e la Sicilia, già afflitte da carenze strutturali e difficoltà economiche, rischiano di essere ulteriormente penalizzate, perpetuando un divario che mina la coesione sociale e territoriale.

La vera priorità dovrebbe essere il potenziamento del sistema ferroviario e viario esistente, migliorandone l’efficienza e la capacità di rispondere alle reali esigenze di mobilità delle persone e delle merci.

Un approccio pragmatico e mirato, orientato al miglioramento delle infrastrutture primarie, consentirebbe di creare una rete di connessioni più solida e resiliente, capace di generare benefici diffusi su tutto il territorio nazionale.

Solo una volta raggiunto un livello di efficienza ottimale del sistema di trasporti esistente, si potrebbe valutare, con maggiore consapevolezza e responsabilità, l’opportunità di affrontare un’opera così complessa e costosa come il Ponte sullo Stretto.
La decisione, in ultima analisi, non dovrebbe essere dettata da ambizioni personali o da logiche propagandistiche, ma da un’attenta analisi costi-benefici, che tenga conto dell’impatto economico, sociale e ambientale dell’opera, nonché della sua effettiva utilità per la collettività.

La visione di un futuro infrastrutturale efficace richiede lungimiranza, competenza e, soprattutto, un profondo senso di responsabilità verso le generazioni presenti e future.

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