mercoledì 10 Settembre 2025
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Aosta

Discarica di Pompiod: Ricorso al TAR per una Valutazione Ambientale

Un’azione legale volta a contestare la decisione dirigenziale regionale numero 3218/2025, che esclude la necessità di una Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) per la riattivazione della discarica di Pompiod, è stata presentata al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Valle d’Aosta.
L’iniziativa, promossa dall’avvocata Emanuela Beacco per conto delle associazioni Valle Virtuosa, Legambiente Valle d’Aosta e Comitato per una discarica sicura di Pompiod, solleva questioni di cruciale importanza per la tutela ambientale e la legalità amministrativa.
Il provvedimento regionale, a giudizio dei ricorrenti, poggia su fondamenta procedurali insufficienti, affidandosi a vaghe promesse di future analisi e interventi compensativi, relegati a una fase successiva all’autorizzazione.

Questa prassi elude la funzione primaria e imprescindibile della VIA, che consiste nell’anticipare, e quindi mitigare o prevenire, i potenziali impatti ambientali prima che le attività siano operative.
La VIA non è un mero adempimento burocratico, bensì uno strumento di controllo preventivo essenziale per salvaguardare la salute pubblica e la vulnerabilità del territorio.
L’assenza di adeguate valutazioni ambientali ha caratterizzato finora la storia della discarica di Pompiod, che non è stata sottoposta né a VIA né a Valutazione di Incidenza Ambientale (VIncA), entrambe obbligatorie per legge.

Questa omissione rappresenta una lacuna nella protezione dell’ambiente, della salute umana e della coesione sociale, esponendo la comunità a rischi potenzialmente irreversibili.

La VIncA, in particolare, assume un ruolo determinante in relazione alla presenza dell’area protetta Natura 2000 ‘Castello e miniere abbandonate di Aymavilles’, ecosistema di notevole valore naturalistico e parte integrante della rete europea di aree protette.

Attraverso il ricorso, le associazioni ambientaliste chiedono al TAR di imporre alla Regione una corretta applicazione del quadro normativo, ottenendo: la realizzazione di una VIA completa, trasparente e vincolante, che analizzi in dettaglio tutti gli aspetti ambientali connessi alla riapertura e al funzionamento della discarica; e l’effettuazione di una VIncA accurata, volta a quantificare e mitigare gli effetti potenziali della discarica sulla biodiversità e sulle funzioni ecologiche dell’area protetta Natura 2000.

La VIncA non è un optional discrezionale, ma un obbligo di legge, imprescindibile per garantire la conservazione della biodiversità, la salvaguardia degli ecosistemi fragili e il rispetto degli obblighi internazionali assunti dall’Italia in materia di tutela ambientale.
L’azione legale mira, quindi, a ristabilire un principio di legalità amministrativa e a riaffermare il diritto alla protezione dell’ambiente e della salute pubblica.

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