Il dibattito sulla famiglia, troppo spesso strumentalizzato, rischia di svuotarsi di significato, riducendosi a una retorica stereotipata che non riflette la complessità e la ricchezza delle esperienze familiari italiane contemporanee.
Un’affermazione esplicita, pronunciata dalla segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, affiancata da Matteo Ricci durante un evento nelle Marche, sottolinea come tale approccio risulti distante dalla realtà vissuta da molte famiglie.
La retorica paternalistica, focalizzata su un’unica configurazione ideale, ignora la pluralità delle strutture familiari esistenti.
Le Marche, regione caratterizzata da una forte identità e sensibilità sociale, incarnano questa diversità: famiglie monogenitoriali, coppie omosessuali, famiglie allargate, famiglie ricostituite, famiglie internazionali.
Ogni forma merita riconoscimento e sostegno, perché contribuisce, a modo suo, al tessuto sociale e all’economia del Paese.
Un punto cruciale sollevato dalla segretaria riguarda le politiche sanitarie regionali.
La chiusura dei consultori e l’ostacolo all’accesso a terapie come il Ru486, in contrasto con le indicazioni ministeriali, rappresentano una limitazione alla libertà di scelta e un servizio reso ai cittadini.
Si assiste, in sostanza, a un atteggiamento liberticida, che si dichiara sostenitore della famiglia ma che, con le proprie azioni, ne compromette il benessere e i diritti.
Al centro del dibattito, vi è la questione della conciliazione vita-lavoro, un tema urgente per molte famiglie italiane.
La proposta di legge per il congedo parentale paritario, che prevede cinque mesi retribuiti al 100% per entrambi i genitori, non è semplicemente una misura di welfare, ma un investimento nel futuro del Paese.
Permette di distribuire equamente le responsabilità genitoriali, promuove la parità di genere nel mondo del lavoro e favorisce lo sviluppo armonioso dei bambini.
L’approccio proposto dalla segretaria Schlein si pone come alternativa a una visione restrittiva e ideologica, promuovendo una politica inclusiva e attenta alle esigenze concrete delle famiglie italiane.
Si tratta di un invito a superare pregiudizi e stereotipi, riconoscendo il valore di ogni famiglia, indipendentemente dalla sua forma, e garantendo a tutti gli strumenti necessari per affrontare le sfide del presente e costruire un futuro più equo e sostenibile.
La famiglia non è un concetto statico, ma un’entità dinamica, in continua evoluzione, che riflette i cambiamenti sociali e culturali del nostro tempo.