Valle d’Aosta: criticità nel sistema sanitario, lieve miglioramento in corso

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15 luglio 2024 – 14:08

Nel corso dell’anno 2022, così come già avvenuto nel 2021, la Regione Valle d’Aosta si trova di fronte a una situazione critica, con valori al di sotto dei livelli richiesti in tutte e tre le aree di assistenza considerate. In particolare, per quanto riguarda l’area della prevenzione, il punteggio registrato nel 2022 si attesta a 48,5; nell’area distrettuale è pari a 47,3, mentre nell’area ospedaliera raggiunge un modesto 55,2 (il valore più basso tra tutte le regioni italiane). Tuttavia, emerge una leggera tendenza al miglioramento in tutti i settori presi in esame.Le informazioni provengono dal monitoraggio dei Lea (Livelli Essenziali di Assistenza) condotto attraverso il nuovo sistema di garanzia annunciato oggi dal ministero della Salute e riferito ai dati relativi all’anno in corso.Passando agli indicatori Core: analizzando i singoli parametri nell’ambito della prevenzione, emerge un punteggio pari a zero per la copertura vaccinale nei bambini entro i 24 mesi per morbillo-parotite-rosolia (probabilmente dovuto al mancato raggiungimento della soglia del 90% e alla transizione verso la fonte informativa Avn) e per quanto riguarda i controlli sulla contaminazione degli alimenti. Nell’area distrettuale del 2022 sono presenti due indicatori con punteggio nullo: l’intervallo tra allarme e obiettivo per i mezzi di soccorso (24 minuti) e i tempi d’attesa per le prestazioni specialistiche con priorità di classe B (a causa della scarsa qualità dei dati trasmessi).Altri aspetti critici individuati nella relazione riguardano l’assistenza domiciliare (Cia 1, Cia 2 e Cia 3), i ricoveri ripetuti in psichiatria e l’indicatore sul numero di decessi causati da tumore assistiti dalla Rete delle cure palliative. L’indicatore sull’assistenza residenziale agli anziani mostra invece una tendenza positiva. Per quanto concerne l’area ospedaliera, risultano particolarmente critici l’indicatore sulla percentuale di colecistectomie laparoscopiche con degenza inferiore ai tre giorni (circa il 40% delle colecistectomie) e quello relativo ai parti cesarei (30%).

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