mercoledì 24 Settembre 2025
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Aosta

Traforo del Monte Bianco: Chamonix apre la strada alla sostenibilità alpina.

La Valle d’Aosta, attraverso la sua Alleanza Verdi Sinistra, ha manifestato un vivo apprezzamento al sindaco di Chamonix, Eric Fournier, per la sua ferma opposizione all’ampliamento del traforo del Monte Bianco.
Questa presa di posizione, giunta in un momento cruciale, durante la fase di chiusura programmatica della galleria (prolungata fino al 12 dicembre), apre una riflessione più ampia sulla sostenibilità della mobilità alpina e sulla necessità di ripensare i modelli di sviluppo economico locale.

Le parole di Fournier, rilasciate al *Le Figaro*, offrono una prospettiva illuminante: la temporanea riduzione del traffico, dovuta alla chiusura, rappresenta un’opportunità tangibile per la qualità dell’aria e per la vivibilità della stretta valle di Chamonix.
Questa constatazione, ben oltre un semplice sollievo temporaneo, sottolinea l’incompatibilità tra l’intenso flusso di traffico internazionale e una visione di sviluppo a lungo termine per un territorio fragile e prezioso come quello alpino.

La riduzione del transito, infatti, evidenzia come il modello attuale, basato sul passaggio massiccio di merci e persone, si riveli insostenibile nel tempo.

L’Alleanza Verdi Sinistra Valle d’Aosta, richiamando dati concreti che attestano l’esiguo impatto economico negativo derivante dalle precedenti interruzioni del traffico, rafforza la tesi secondo cui il benessere delle comunità e la tutela dell’ambiente non debbano essere sacrificate sull’altare di un presunto sviluppo economico legato al traffico pesante.
In un contesto globale sempre più sensibile alle tematiche ambientali, l’appeal di un turismo sostenibile e rispettoso dell’ambiente assume un ruolo strategico per la prosperità della regione.

La bellezza paesaggistica e la qualità della vita diventano asset fondamentali per attrarre visitatori e stimolare un’economia diversificata.

La proposta avanzata non è quella di abbandonare il traforo, ma di ripensarne l’utilizzo.
La vera sfida non risiede nell’ampliamento della galleria, che amplificherebbe ulteriormente le problematiche esistenti, ma in una regolamentazione rigorosa e mirata.
È necessario un approccio olistico che privilegi il trasporto locale, incentivando l’uso della rotaia per le merci di lunga percorrenza e limitando drasticamente il numero di veicoli pesanti.

Questo implica investimenti in infrastrutture ferroviarie, promozione di modalità di trasporto alternative, e, soprattutto, un cambio di mentalità a livello politico ed economico.

La posizione di Chamonix, a differenza di quella della Valle d’Aosta, sembra indicare una maggiore consapevolezza della necessità di equilibrare sviluppo economico e tutela ambientale, suggerendo che un futuro prospero per le Alpi passa per una mobilità più sostenibile e una visione lungimirante che metta al centro il benessere delle comunità e la preservazione del patrimonio naturale.
L’auspicio è che questa presa di posizione possa fungere da stimolo per un ripensamento radicale delle politiche di sviluppo nella Valle d’Aosta stessa.

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