giovedì 11 Settembre 2025
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La Mano che Crea: Riflessioni e Laboratori al Festival Scarabocchi

Scarabocchi.

Il mio primo festival: un’esplorazione antropologica e creativa attraverso la manoIl festival “Scarabocchi.

Il mio primo festival” si apre quest’anno con un focus profondo e suggestivo: la mano.
Un’esplorazione che non è mera celebrazione di uno strumento anatomico, ma un viaggio antropologico e creativo che interroga la nostra umanità, le sue origini e le sue fragilità.

Dal 12 al 14 settembre, il Complesso monumentale del Broletto di Novara si trasforma in un laboratorio di idee, incontri e laboratori per l’infanzia, curato dalla Fondazione Circolo dei Lettori e Doppiozero.
La scelta del tema “U-Mano” non è casuale.
Si tratta di un gioco linguistico che rivela un’intuizione più ampia: la mano, questo segmento corporeo indicibile, è intrinsecamente connessa alla nostra identità.
È il punto di contatto primordiale con il mondo, lo strumento con cui abbiamo plasmato la realtà, espresso pensieri, costruito relazioni.

Dalla scrittura alla carezza, dalla costruzione alla distruzione, la mano racchiude in sé la totalità dell’esperienza umana.

Marco Belpoliti, curatore del festival e direttore editoriale di Doppiozero, sottolinea come questa connessione tra fare e pensare sia fondamentale.
La mano non è solo uno strumento, ma un prolungamento della mente, un mezzo attraverso cui l’idea prende forma, si materializza.
In un’epoca dominata dalla digitalizzazione e dall’automazione, in cui la mano rischia di diventare un arto obsoleto, il festival celebra la sua essenza intrinseca e il suo valore inestimabile.

Giuseppe Culicchia, direttore della Fondazione Circolo dei Lettori, aggiunge una riflessione cruciale.

In un mondo lacerato da conflitti, divisioni e disumanizzazioni, il recupero del valore della mano, intesa come strumento di contatto, di dialogo e di empatia, si fa urgente e necessario.
I bambini, con la loro innocenza e la loro capacità di ascolto, ci ricordano la fragilità della nostra umanità e la necessità di proteggere la capacità di relazione e di comprensione reciproca.

Il programma del festival si articola in lectio, incontri e laboratori, animati da figure di spicco come Telmo Pievani, Lorenzo Mattotti, Tullio Pericoli, Arturo Brachetti, Elisa Seitzinger, Giuseppe Di Napoli, Coquelicot Mafille, Matteo Meschiari, Ale Puro e Giovanna Durì, ognuno portando con sé una prospettiva unica e stimolante sul tema della mano e della sua influenza sulla nostra esistenza.

“Scarabocchi” non è quindi un evento di intrattenimento, ma un’occasione per riflettere, confrontarsi e riscoprire il valore del gesto, del contatto e dell’umanità condivisa, invitando grandi e piccini a riscoprire la potenza espressiva e trasformativa della mano.

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