La situazione nella Striscia di Gaza continua a essere critica, con la Difesa Civile di Hamas che ha reso noto il triste bilancio di 57 vittime in seguito a cinque distinti attacchi israeliani. Mohammad al-Moughaïr, funzionario della Protezione Civile, ha riportato con sgomento che ben 48 persone hanno perso la vita in tre brutali massacri verificatisi nel giro di meno di un’ora. La violenza non si è fermata qui, poiché ulteriori due attacchi hanno causato la morte rispettivamente di sette e due individui, portando così il totale delle vittime a un livello sconcertante.Gli attacchi hanno colpito diverse aree sensibili, tra cui una stazione di servizio ad Al-Mawasi a ovest di Khan Younes, una scuola gestita dall’Unrwa nel campo profughi di Nuseirat e la rotatoria di Beit Lahia. L’esercito israeliano sostiene di aver preso di mira presunti terroristi che avrebbero utilizzato la scuola dell’Unrwa come copertura e un’azienda legata alla Jihad Islamica. Tuttavia, le accuse ricadono nuovamente su Hamas per aver usato i civili come scudi umani, un’accusa respinta categoricamente dal movimento palestinese.La tensione nella regione è palpabile, con le autorità israeliane che sostengono di aver adottato misure per minimizzare i danni ai civili durante gli attacchi. Tuttavia, il numero crescente delle scuole colpite negli ultimi dieci giorni solleva interrogativi sulla reale efficacia di tali precauzioni. In questo contesto carico di conflitti e sofferenze, è fondamentale trovare una soluzione diplomatica che ponga fine a questa spirale di violenza e protegga la vita dei civili innocenti intrappolati in mezzo a una guerra che sembra non avere fine.
Crisi a Gaza: 57 vittime in cinque attacchi israeliani, tensione e accuse reciproche Hamas-Israele
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