Nel cuore dell’entroterra sardo, a Riola Sardo, è stata smantellata una sofisticata e su larga scala operazione di coltivazione e lavorazione di cannabis, frutto di un’indagine mirata condotta dalla Guardia di Finanza.
L’attività, caratterizzata da una logica industriale e una notevole capacità di pianificazione, si sviluppava all’interno di una cooperativa agricola, sfruttandone le strutture e le risorse in maniera illecita.
L’individuazione della piantagione è stata resa possibile grazie all’utilizzo di tecnologie di sorveglianza aerea, in particolare dall’unità Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Cagliari, che ha rilevato anomalie nel territorio.
Il blitz ha permesso di rinvenire quattro serre appositamente attrezzate e sei capannoni adibiti a diversi processi di lavorazione, a testimonianza di un’organizzazione complessa e ben strutturata.
Il sequestro ha interessato un ingente quantitativo di piante di cannabis, precisamente 2.600 esemplari, con altezze variabili fino a un metro e sessanta.
Il peso complessivo stimato della coltivazione ammonta a circa 8 tonnellate, evidenziando la potenziale capacità di produzione dell’organizzazione.
Oltre alle piante in fase di crescita, sono state rinvenute 7 kg di infiorescenze pronte per la commercializzazione, 40 kg di residui di lavorazione e oltre 2 kg di kief, sostanza resinosa estratta dalla cannabis, destinata alla produzione di hascisc, ulteriore prova della sofisticatezza del sistema.
La coltivazione, caratterizzata da una notevole varietà genetica e disposta in filari ordinati e irrigati autonomamente, suggerisce l’utilizzo di tecniche agricole avanzate e un’attenta selezione delle piante.
Il ritrovamento di residui di lavorazione e kief indica che l’attività non si limitava alla semplice coltivazione, ma comprendeva anche processi di trasformazione e preparazione del prodotto per la successiva distribuzione.
Le indagini, tuttora in corso, hanno portato alla denuncia del rappresentante legale della cooperativa, mentre le piante di cannabis, le infiorescenze, i residui di lavorazione e il kief sono stati sottoposti a sequestro.
L’operazione evidenzia la crescente sofisticazione delle organizzazioni criminali che sfruttano il settore agricolo per attività illegali e sottolinea l’importanza del monitoraggio aereo e delle tecnologie di sorveglianza nel contrasto a tali fenomeni.
L’evento solleva interrogativi sul controllo e la vigilanza delle attività agricole, nonché sulle possibili connessioni tra la cooperativa e l’organizzazione dedita al traffico di stupefacenti.