giovedì 11 Settembre 2025
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Ancona

Fisco strozza le imprese anconetane: lavorare fino al 14 luglio

Il peso fiscale sulle imprese marchigiane, e in particolare nel capoluogo Ancona, rappresenta un freno significativo alla crescita economica e al benessere degli imprenditori.

Un’analisi dettagliata dell’edizione 2025 dell’Osservatorio Cna Comune che vai, fisco che trovi rivela che le aziende anconetane, per onorare i propri obblighi tributari, necessitano di lavorare fino al 14 luglio, accumulando un *Total Tax Rate* (TTR) del 53,6%.

Questo dato colloca Ancona al 86° posto su 114 comuni italiani, con conseguenze tangibili sulla capacità di reinvestimento e sulla vita privata degli operatori economici.

Il quadro non è esente da criticità: Pesaro (54,5%) e Urbino (54,6%) presentano scenari leggermente più gravosi.
Tuttavia, è fondamentale sottolineare un progresso notevole rispetto al 2019, quando il TTR si attestava al vertiginoso 63,3%, una differenza di dieci punti percentuali che suggerisce un’evoluzione positiva, seppur insufficiente.

L’impatto diretto sul bilancio aziendale è quantificabile: la combinazione di Imu, Tasi, Tari, contributi previdenziali (IVS), Irpef, addizionali regionali e comunali incide pesantemente sulle risorse disponibili.

In dettaglio, l’Imu e la Tasi richiedono un esborso di 6.628 euro, la Tari aggiunge 1.763 euro, i contributi previdenziali raggiungono i 9.993 euro, mentre l’Irpef, comprensiva di addizionali, ammonta a 8.403 euro.
La somma totale illustra chiaramente la pressione fiscale che grava sulle spalle delle imprese.

All’interno della provincia di Ancona, spiccano realtà più virtuose come Osimo e Fabriano, con un TTR del 49,6%, seguite da Jesi (50%), Senigallia (51,9%) e Falconara Marittima (51,3%).
A livello regionale, Fermo si distingue per il TTR più favorevole (50,4%), mentre Ascoli Piceno (51,2%) e Macerata (51,8%) offrono condizioni leggermente più accessibili.

Questi risultati positivi derivano in parte dall’impegno della Cna e da una crescente consapevolezza dell’importanza di politiche fiscali più eque.
Tuttavia, come evidenzia Massimiliano Santini, direttore della Cna Territoriale di Ancona, è necessaria una riforma strutturale che vada oltre i miglioramenti incrementali.
Una riforma che non solo alleggerisca il carico fiscale complessivo, ma che introduca criteri di progressività e che riconosca il ruolo cardine della piccola e media impresa – vero motore dell’economia locale – nel generare innovazione, occupazione e investimenti.

L’attuale situazione evidenzia la necessità di un ripensamento profondo del sistema tributario, volto a creare un ambiente più favorevole alla crescita sostenibile e alla prosperità delle imprese marchigiane.
Un sistema che premi l’imprenditorialità e che sostenga la creazione di ricchezza, piuttosto che soffocarla con oneri fiscali eccessivi.

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