sabato 13 Settembre 2025
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La Voce di Hind: un grido di dolore da Gaza al cinema.

“La Voce di Hind Rajab”, l’opera di Kaouther Ben Hania che ha profondamente commosso la Mostra del Cinema di Venezia, si appresta a raggiungere un pubblico più ampio, inaugurando al Pop Up Cinema Medica 4K di Bologna il 16 settembre e distribuito nelle sale cinematografiche a partire dal 25 settembre grazie a I Wonder Pictures.
Il film, accolto con un’ovazione prolungata – un gesto di rispetto che ha superato i ventiquattro minuti – e insignito del Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria, unitamente a prestigiosi riconoscimenti collaterali come il Leoncino d’Oro Agiscuola, rappresenta un atto di denuncia e un omaggio struggente a una vittima innocente del conflitto israelo-palestinese.
Il racconto è intessuto attorno alla tragica esperienza di Hind Rajab, una bambina di sei anni, coinvolta in un violento scontro armato a Gaza nel gennaio 2024.
Il film ricostruisce, con un sapiente intreccio di finzione e realtà, i disperati tentativi della Mezzaluna Rossa di soccorrerla, intrappolata sotto le macerie.

L’innovazione stilistica e la forza emotiva del film risiedono nell’accostamento tra le scene recitate da attori professionisti e l’autentica registrazione vocale di Hind, che, attraverso il telefono, implora aiuto, divenendo così il filo conduttore emotivo dell’intera narrazione.

Ben Hania, in una riflessione profonda sul significato del proprio lavoro, sottolinea come il film affondi le sue radici in una semplice, ma ardua, constatazione: l’intollerabilità di un mondo in cui la richiesta d’aiuto di un bambino resta inascoltata.

Il dolore e il senso di fallimento che ne derivano, la regista li considera responsabilità collettiva, un peso che gravita su tutti.

“Questa storia non è confinata a Gaza,” afferma, “ma incarna un dolore universale, un’esperienza umana primordiale che trascende i confini geografici e ideologici.
”La scelta della finzione, in questo contesto, non è casuale.

Ben Hania la considera lo strumento cinematografico più efficace per esplorare eventi traumatici e reali, per rendere tangibile l’orrore e, al tempo stesso, per sollecitare una riflessione critica.
Attraverso la ricostruzione di una tragedia, il film si propone di amplificare la voce di Hind Rajab, affinché risuoni ben oltre le sale cinematografiche, divenendo simbolo di una coscienza collettiva che non può più rimanere indifferente di fronte alla sofferenza innocente.

È un appello all’umanità, un monito contro l’oblio e un invito all’azione.

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