venerdì 12 Settembre 2025
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Diritto e IA: La Professione Forense al Bivio

L’Evoluzione del Diritto nell’Era Algoritmica: Prospettive e Sfide per la Professione ForenseIn un contesto globale caratterizzato da un’accelerazione tecnologica senza precedenti, il mondo del diritto si trova di fronte a una profonda trasformazione.
L’intelligenza artificiale (IA), passando da concetto futuristico a realtà tangibile, sta rimodellando i processi legali, offrendo opportunità inedite e sollevando interrogativi etici e professionali cruciali.

In vista del Congresso Nazionale Forense di Torino, l’Ordine degli Avvocati di Ancona, in collaborazione con l’Unione Interregionale Centro Adriatico (Uica), ha promosso un confronto approfondito tra i delegati degli Ordini forensi di Umbria, Molise, Marche e Abruzzo, per delineare una visione condivisa da presentare all’agenda nazionale.

Il dibattito, presieduto dall’avvocato Carlo Orlando, presidente di Uica, e animato dal presidente dell’Ordine degli Avvocati di Ancona, avvocato Gianni Marasca, ha evidenziato come l’IA non sia più un orizzonte lontano, ma un elemento intrinseco al sistema giuridico.
L’avvocato Marasca ha ricordato l’impegno proattivo dell’Ordine di Ancona, che da anni si confronta con queste tematiche, culminato nell’evento “Macchine informate sui fatti, Persone informate sui dati”, un tavolo di confronto destinato a rimanere aperto e a evolversi costantemente.

L’auspicio profetico del dottor Giovanni Canzio, ex Primo Presidente della Corte Suprema di Cassazione, che ha preannunciato l’inevitabile integrazione dell’IA nel processo legale, risuona ora con una chiarezza inquietante.

La sfida cruciale, come sottolineato durante l’incontro, risiede nella capacità di integrare l’innovazione tecnologica con la salvaguardia dei principi fondamentali del diritto, recependone le direttive europee e definendo, al contempo, un quadro normativo nazionale rigoroso.
È imperativo ricordare che gli algoritmi, per quanto sofisticati, operano al di fuori di qualsiasi cornice morale, richiedendo una supervisione umana continua e responsabile.
L’impatto dell’IA si manifesta in diverse aree del diritto, con particolare rilevanza nella formazione e nell’assistenza alla professione.
L’avvocato Andrea Nocchi, vicepresidente del Coa Ancona, ha evidenziato come, nel mondo anglosassone, l’IA generativa stia già contribuendo alla redazione di argomentazioni giuridiche e semplificando la preparazione delle richieste di condanna.

Questa tendenza apre a nuove modalità di esercizio della professione, ma solleva interrogativi sulla natura del lavoro dell’avvocato e sulla sua capacità di mantenere un ruolo centrale nel processo decisionale.
L’evoluzione più evidente si osserva nella ricerca legale.

Piattaforme alimentate dall’IA consentono di identificare rapidamente precedenti rilevanti e principi giuridici, ottimizzando i tempi e aumentando l’accuratezza dei pareri legali.
Tuttavia, è fondamentale ribadire che l’IA rimane uno strumento a disposizione dell’operatore del diritto, la cui decisione finale sulla strategia professionale e processuale è insostituibile.

Il professionista deve essere in grado di interpretare criticamente i risultati forniti dall’IA, verificandone l’affidabilità e integrandoli con la propria esperienza e giudizio.
L’incursione dell’IA nel mondo legale non è quindi una minaccia, ma un’opportunità per affinare la pratica forense e offrire servizi più efficienti e accurati.
Tuttavia, è essenziale un approccio consapevole e proattivo, che coinvolga tutti gli attori del sistema giudiziario: avvocati, magistrati, studiosi, legislatori.

Il Congresso Nazionale Forense rappresenta un’occasione cruciale per approfondire queste tematiche, promuovere un dibattito costruttivo e definire un percorso comune per il futuro del diritto nell’era algoritmica, con l’obiettivo di preservare l’equità, la trasparenza e l’integrità del sistema giudiziario.

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