sabato 13 Settembre 2025
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Campana del Sollievo: Un Rito di Speranza e Rinascita al Crob

La campana del sollievo risuona nel cuore del Day Hospital Oncologico del Centro di Riferimento Oncologico della Basilicata (Crob), a Rionero in Vulture, non come un semplice suono metallico, ma come un’eco di resilienza, speranza e rinascita.

Ispirata a un’antica tradizione anglosassone, questa iniziativa si configura come un atto simbolico potente, capace di trasformare l’esperienza del percorso chemioterapico in un momento di celebrazione e ottimismo.
Le parole di Maya Angelou, incise sulla targa accanto alla campana – “La vita non si misura attraverso il numero di respiri che facciamo ma attraverso i momenti che ci lasciano senza respiro” – ne incarnano perfettamente lo spirito.
L’idea, nata dall’esperienza diretta di Maria Ines Orlando, paziente oncologica che ha da poco concluso il suo ciclo di terapie, trascende la mera formalità.

Maria Ines ha osservato il rito anglosassone diffuso sui social media e, spinta da un desiderio profondo di trasformare la propria esperienza, ha proposto al Crob di adottare questa pratica.

La sua visione non è quella di una celebrazione prematura, poiché la diagnosi di tumore al seno richiede un monitoraggio a lungo termine, spesso protratto per sette anni, ma piuttosto di un traguardo intermedio, un faro che illumina il percorso e infonde coraggio.
L’accoglienza entusiastica da parte della direzione strategica del Crob sottolinea l’importanza di un approccio psiconcologico integrato.

Alessandro Lettini, responsabile della UOSD Psiconcologia, evidenzia come il rito della campana possa contribuire significativamente al benessere emotivo dei pazienti.

Affrontare una malattia oncologica implica superare momenti di profonda difficoltà, e la possibilità di immaginare la conclusione del percorso terapeutico, anche solo in termini simbolici, rappresenta una fonte di motivazione imprescindibile.

La campana, in questo senso, non è solo un oggetto, ma un catalizzatore di speranza e un invito a mantenere uno spirito propositivo.
Il significato dei tre rintocchi è profondo e articolato: il primo evoca il passato, la vita prima della diagnosi, con i suoi affetti, le sue certezze e i suoi progetti; il secondo racchiude l’esperienza della malattia, l’angoscia della diagnosi, le sfide terapeutiche e la forza d’animo necessaria per affrontarle; il terzo, infine, è un’affermazione di rinascita, un augurio di futuro, un inno alla speranza e alla possibilità di una nuova vita.
Il direttore generale dell’IRCCS Crob, Massimo De Fino, sottolinea come la campana del sollievo rappresenti un simbolo di gioia e un elemento di arricchimento per l’intera comunità ospedaliera.
Integrare questo rito nel percorso di cura dei pazienti significa riconoscere l’importanza della dimensione emotiva e psicologica, offrendo loro un momento di celebrazione e un segnale tangibile del proprio valore e della propria forza.
La campana non è solo un suono, ma un messaggio potente: un messaggio di speranza, di resilienza e di rinascita, destinato a risuonare a lungo nel cuore del Crob e nelle vite dei suoi pazienti.

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