venerdì 12 Settembre 2025
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Liguria

Savona sotto shock: Vicesindaca indagata per guida in stato di ebbrezza.

Un episodio drammatico ha scosso Savona, sollevando interrogativi complessi sull’etica pubblica, la responsabilità individuale e la tenuta dei rapporti politici.
Elisa Di Padova, vicesindaca e assessora alla Scuola, si è trovata al centro di una tempesta mediatica e giudiziaria a seguito di un incidente stradale avvenuto nella notte tra venerdì 15 e sabato 16 agosto in via Stalingrado.
L’incidente, che ha coinvolto un motorino condotto dalla vicesindaca con un passeggero a bordo, ha causato un trauma alla spalla per la donna e ha lasciato l’accompagnatore in condizioni critiche a causa di un grave trauma cranico, richiedendone il ricovero ospedaliero.
Le indagini successive hanno rivelato un tasso alcolemico di 1,9 grammi per litro, ben al di sopra del limite consentito, determinando la denuncia per lesioni gravissime e guida in stato di ebbrezza.
L’evento, oltre alle pesanti implicazioni legali, ha aperto un profondo dibattito sulla coerenza tra la vita privata e l’impegno pubblico.
La vicesindaca, con una dichiarazione pubblica, ha espresso profondo rammarico per la gravità del proprio comportamento, riconoscendo la responsabilità verso se stessa e verso la collettività.

Ha sottolineato di aver commesso un errore imperdonabile, consapevole delle potenziali conseguenze e del dispiacere arrecato alla comunità, alla sua stessa immagine e alla squadra politica.

La disponibilità a fare un passo indietro riflette un tentativo di assumersi la responsabilità piena delle proprie azioni e di preservare la fiducia pubblica.

La risposta del sindaco Marco Russo, pur nel contesto di una situazione delicata, ha cercato di bilanciare la severità richiesta dall’episodio con la considerazione delle qualità umane e professionali della vicesindaca.
Il sindaco ha rimarcato l’importanza di incarnare i valori professati nell’ambito dell’amministrazione pubblica, ricordando che l’etica non può essere confinata alla sfera privata.

Tuttavia, ha espresso la volontà di non abbandonare una figura che, al di là dell’errore commesso, ha dimostrato capacità e dedizione al servizio pubblico.
La decisione di restituire le deleghe, subordinata all’assicurazione di un percorso di riflessione e di impegno costante al rispetto delle regole, suggerisce un approccio pragmatico volto a salvaguardare la continuità dell’azione amministrativa, pur consapevole che la fiducia, una volta compromessa, richiede un impegno straordinario per essere riconquistata.

L’episodio, al di là delle ripercussioni immediate, apre una riflessione più ampia sul ruolo dei rappresentanti politici, sulla necessità di un’autodisciplina rigorosa e sulla capacità di ripartire da un errore, trasformandolo in un’opportunità di crescita personale e di rinnovamento etico.

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