venerdì 12 Settembre 2025
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Napoli

Napoli, un tesoro di fede e arte rinasce grazie al PNRR.

Il cuore pulsante della fede e dell’arte napoletana, incarnato nelle ventiquattro chiese e luoghi di culto di proprietà del Fondo Edifici di Culto (Fec), rivive grazie a un ambizioso progetto di restauro conservativo finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Un investimento di 31 milioni e 245.000 euro si dispiega su un patrimonio storico-artistico di inestimabile valore, meta di decine di migliaia di visitatori e fulcro di una profonda devozione popolare.
L’iniziativa, resa possibile dall’Accordo di Collaborazione tra i Ministeri dell’Interno e della Cultura, si configura come un’azione strategica per la salvaguardia del tessuto religioso e culturale del territorio compreso tra Napoli e la sua provincia.
Un tavolo tecnico permanente, presieduto dal Prefetto di Napoli, Michele di Bari, supervisiona l’avanzamento dei lavori, garantendo un coordinamento sinergico tra le diverse istituzioni coinvolte: il Ministero dell’Interno, le Soprintendenze Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, il Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche e le amministrazioni locali.
La sottosegretaria di Stato al Ministero dell’Interno, Wanda Ferro, ha sottolineato con insistenza l’urgenza di interventi rapidi, riconoscendo il ruolo cruciale di questi luoghi di culto nell’identità napoletana.

I lavori si articolano in sedici progetti a Napoli, con un budget di 25,6 milioni di euro, e in otto interventi nell’area metropolitana, per un importo di 5,4 milioni di euro.

All’interno della città di Napoli, un intervento – la chiesa di Santa Pietro Martire – è già stato completato, mentre altri nove, tra cui il Chiostro e il campanile di Santa Chiara, San Gregorio Armeno, San Giuseppe dei Ruffi e San Domenico Maggiore, si concluderanno entro il 2025.
Un ulteriore lotto di sei interventi è previsto per il primo semestre del 2026.
Nell’area metropolitana, due progetti – Madonna dell’Arco a Sant’Anastasia e Sant’Antonio a Portici – sono già stati realizzati, altri cinque si concluderanno nel 2025 e l’ultimo nel 2026.
Questo programma di restauro non è solamente un intervento di manutenzione, ma un atto di riaffermazione dell’importanza del patrimonio culturale e religioso per la comunità.
Il Prefetto di Napoli ha evidenziato l’impegno del Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e ha riconosciuto il valore della collaborazione tra gli enti coinvolti, sottolineando come un dialogo costante e una condivisione di competenze siano fondamentali per il successo dell’iniziativa.
Il risultato è un lavoro di squadra che restituisce alla città e al territorio un’eredità di bellezza e fede, rafforzando il legame tra passato, presente e futuro.

La salvaguardia di questi luoghi non rappresenta solo il recupero di edifici storici, ma la tutela di una memoria collettiva e dell’anima di Napoli.

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