L’Italia consolida il suo ruolo di potenza risicola a livello europeo, un primato che si traduce in oltre 500 milioni di euro di valore generato, con una crescita significativa del 30% negli ultimi dieci anni.
Il nostro Paese detiene la leadership con il 56,7% della superficie agricola europea dedicata alla risicoltura, raggiungendo una produzione di 1,4 milioni di tonnellate nel 2024.
Il Piemonte, cuore pulsante di questa eccellenza, contribuisce in maniera preponderante, con 114.000 ettari coltivati, che rappresentano il 52% del totale nazionale sia in termini di superficie che di volumi prodotti.
Quest’anno, il Piemonte si erge a palcoscenico globale con il Festival Internazionale del Riso, Risò, a Vercelli.
L’evento, inaugurato il 12 settembre, non è solo una celebrazione del riso, ma un vero e proprio ponte culturale e commerciale che coinvolge enti di spicco a livello nazionale e regionale, tra cui il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, il Ministero del Turismo, il Ministero della Cultura, la Regione Piemonte, l’Università del Piemonte Orientale, Cinecittà, la Camera di commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte e l’ATL Terre dell’Alto Piemonte.
Il convegno “The future of Eu rice sector: a common strategy”, organizzato dal Ministero dell’Agricoltura e dall’Ente Nazionale Risi, rappresenta un momento cruciale per il futuro del settore risicolo europeo.
Alla presenza del Ministro Francesco Lollobrigida e dei massimi esperti del settore provenienti da tutti i paesi produttori di riso in Europa, si discuteranno le sfide più urgenti che affliggono la filiera, con l’obiettivo di individuare soluzioni concrete e innovative.
La filiera risicola italiana si trova ad affrontare un panorama complesso e in continua evoluzione.
Oltre alla necessità di espandere i mercati di sbocco, gli agricoltori sono chiamati a gestire le implicazioni degli accordi commerciali internazionali, a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, a ottimizzare l’utilizzo delle risorse idriche, sempre più preziose, e a navigare un contesto burocratico in continua evoluzione.
Per tutelare la posizione di leadership del comparto risicolo italiano, è imperativo implementare politiche di promozione efficaci, sostenute da investimenti in ricerca e innovazione, e da un coordinamento strategico tra le diverse regioni.
L’adozione di nuove tecnologie agricole, l’ottimizzazione delle pratiche colturali e la valorizzazione della biodiversità del riso italiano sono elementi chiave per garantire la sostenibilità e la competitività del settore nel lungo termine.
La ricerca di varietà resistenti alla siccità e alle malattie, lo sviluppo di tecniche di irrigazione efficienti e la promozione di un’immagine distintiva del riso italiano sui mercati internazionali sono altrettanto essenziali per affrontare le sfide future e consolidare il primato italiano.