venerdì 12 Settembre 2025
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Piante che Parlano: Arte, Scienza e Biosensori a Venezia 2025

L’era della sensoristica ubiqua, che da tempo plasma il mondo del monitoraggio fisiologico umano attraverso dispositivi indossabili, si estende ora a un regno inaspettato: il mondo vegetale.
Un’iniziativa pionieristica dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, culminata nell’installazione artistica “City of Plants” presentata alla Biennale di Venezia 2025, testimonia questa innovativa convergenza tra arte, scienza e tecnologia.
L’opera, ideata dallo studio Mad, mira a stimolare una riflessione profonda sul rapporto intrinseco tra architettura, natura e la nostra presenza, creando un ambiente immersivo dove tre sistemi – ambiente, presenza umana e biosensori – dialogano costantemente.
L’innovazione risiede nella capacità di interpretare i segnali emessi dalle piante, un linguaggio finora in gran parte inesplorato.

Tradizionalmente impiegati per monitorare parametri vitali umani come frequenza cardiaca, respirazione, temperatura corporea e movimento articolare, i biosensori vengono ora applicati per decodificare le comunicazioni botaniche.
Questi segnali, altrimenti impercettibili, vengono tradotti in esperienze sensoriali per i visitatori.

La tecnologia sviluppata consente di rilevare variazioni nell’ambiente circostante la pianta, influenzandone la crescita e lo stato di salute.
I dati raccolti dai sensori, miniaturizzati e discreti, vengono trasformati in un’armonia di suoni e luci in continua evoluzione, creando un paesaggio sonoro e visivo dinamico e suggestivo.

A completare l’esperienza multisensoriale, sensori vibrazionali catturano le risonanze generate dal contatto umano con la ghiaia, trasformandole a loro volta in elementi sonori che amplificano la percezione dell’interazione uomo-natura.

L’idea di applicare la sensoristica avanzata al regno vegetale è nata da una fertile collaborazione interdisciplinare all’interno dell’università, un esempio tangibile dell’approccio aperto e inclusivo promosso dall’ateneo.
Questo progetto dimostra come la curiosità dei ricercatori, unita a una solida base di competenze in fibre ottiche, utilizzate abitualmente per sistemi di misurazione biomedica, possa portare a risultati sorprendenti.

L’esperienza maturata nello sviluppo di sensori wearable trova così una nuova applicazione, aprendo prospettive inedite per comprendere la complessità della vita vegetale.
“City of Plants” non è solo un’installazione artistica; è un laboratorio aperto che esplora il potenziale della bio-sensoristica per rivelare informazioni preziose non solo sullo stato di salute umana, ma anche sulle dinamiche che regolano la crescita delle piante e l’equilibrio degli ecosistemi.

L’iniziativa rappresenta un passo significativo verso una comprensione più profonda del mondo naturale e un invito a ripensare il nostro ruolo all’interno di esso.

Il futuro, sembra, si colora di verde e di dati.

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