venerdì 12 Settembre 2025
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Donazione di libri ad Avellino: un faro di speranza nel carcere

Un gesto di profonda umanità e memoria, un ponte tra il dolore per una perdita ingiusta e la speranza in un futuro di riabilitazione e crescita interiore, si è concretizzato oggi ad Avellino.

Cinquecento volumi, frutto dell’eredità intellettuale e affettiva della famiglia di Antimo Graziano, brigadiere della Polizia Penitenziaria barbaramente assassinato nel 1982 a Piscinola, sono stati donati alla biblioteca del carcere che porta il suo nome.
L’evento, commovente e significativo, ha visto la partecipazione delle figlie del brigadiere, Concetta e Rosanna, le quali hanno espresso come questa iniziativa rappresenti un atto di riconoscimento e un investimento in cultura come strumento di riscatto.
La donazione, ben più di un semplice arricchimento bibliografico, si configura come un potente simbolo di speranza e di impegno civile.

Come ha giustamente sottolineato la direttrice del carcere, Maria Rosaria Casaburo, la lettura e l’accesso alla conoscenza possono offrire una finestra su mondi altrimenti inaccessibili, stimolando l’empatia, la riflessione critica e, soprattutto, aprendo la possibilità di reinventare la propria esistenza, anche all’interno delle mura carcerarie.
La cultura, in questa ottica, si erge a baluardo contro la disperazione e a propulsore di cambiamento.
Particolarmente significativa è la scelta di affidare la gestione della biblioteca a Pascaline, una detenuta che ha dimostrato sensibilità e consapevolezza attraverso la pubblicazione del suo libro autobiografico, ‘Un sogno che non muore’.

Questa scelta non è casuale: evidenzia l’importanza di coinvolgere attivamente i detenuti nella vita culturale dell’istituto, riconoscendo in loro un potenziale creativo e un desiderio di crescita.

L’impegno di Pascaline, con la sua esperienza personale e la sua capacità di narrazione, contribuirà a creare un ambiente di apprendimento stimolante e inclusivo, in grado di favorire l’integrazione e la preparazione al reinserimento sociale.

La biblioteca Antimo Graziano, arricchita da questo gesto encomiabile, si configura quindi non solo come un luogo di consultazione di libri, ma come un vero e proprio spazio di umanizzazione, un faro di speranza che illumina il percorso di chi ricerca una seconda possibilità.

L’eredità del brigadiere Graziano, attraverso questo significativo atto di generosità, continua a vivere, alimentando il sogno di una giustizia più umana e di una società più inclusiva.

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