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Il Cuore Nascosto del Cantico: Un Viaggio Inverso con Sorrentino

Il Cantico delle Creature: Un Viaggio Inverso alla Scoperta del Cuore NascostoIn occasione dell’ottavo centenario della composizione del Cantico delle Creature di San Francesco, Mondadori pubblica “Il cuore nascosto del Cantico”, un saggio del vescovo Domenico Sorrentino, guida spirituale della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e Foligno.
L’opera non si propone come una semplice rilettura del celebre inno, ma come un’esplorazione originale che ne rivela un nucleo profondo, spesso trascurato nelle interpretazioni tradizionali.
Il punto di partenza dell’analisi di Sorrentino è inatteso: la fine.

In un rovesciamento del metodo esegetico convenzionale, il vescovo concentra la sua attenzione sulle ultime strofe del Cantico, quelle dedicate al perdono, al dolore, e soprattutto alla “sorella Morte”.
Questa scelta metodologica non è casuale; secondo Sorrentino, è in queste parole, cariche di pathos e di profonda spiritualità, che si cela il cuore pulsante del messaggio franciscano.
L’interpretazione offerta dal vescovo illumina il contesto storico e spirituale in cui queste strofe furono concepite.
Scritte nel vescovado di Assisi, a differenza delle prime strofe composte a San Damiano, esse affondano le loro radici in un periodo di intensa sofferenza personale per Francesco, una “notte dello spirito” affrontata tra le mura episcopali, un luogo di riflessione e di confronto con la propria fragilità umana.

Questo luogo, il vescovado, assume quindi un’importanza capitale, suggerendo una connessione profonda tra la composizione del Cantico e le dinamiche tra Francesco e le autorità ecclesiastiche del tempo.

Il saggio non si limita ad una rilettura testuale, ma si addentra nel retroscena di eventi cruciali che influenzarono la composizione del Cantico.

Viene ricostruito il percorso che portò alla storica riconciliazione tra il vescovo Guido II e il podestà di Assisi, un evento mediato dall’intervento pacificatore di Francesco, che si concretizzò con l’aggiunta di una strofa dedicata al perdono.

L’opera offre inoltre una chiave di lettura inedita della concezione della morte, non come avversario da temere, ma come “sorella” da accogliere con serenità e fede.
Sorrentino sottolinea che le ultime strofe del Cantico possiedono una forza evocativa straordinaria, capaci di promuovere la riconciliazione, la pace interiore e uno sguardo rivolto all’eternità.

Queste qualità, oggi più che mai, si rendono essenziali per affrontare le sfide del nostro tempo.
L’analisi del vescovo offre una prospettiva nuova sul rapporto complesso e sfaccettato tra San Francesco e i vescovi del suo tempo, un rapporto che si rivela cruciale per comprendere appieno la profondità e l’attualità del Cantico delle Creature.
Il saggio si configura quindi non solo come un’occasione per celebrare un anniversario, ma come un invito a riscoprire il messaggio di Francesco attraverso una lente originale e illuminante.

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