sabato 13 Settembre 2025
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Vueling a Fiumicino: taglio posti di lavoro e polemiche

La decisione di Vueling di ridurre significativamente la sua presenza operativa presso l’aeroporto di Roma Fiumicino solleva serie preoccupazioni e richiede un’analisi approfondita delle sue implicazioni economiche, sociali e strategiche.

L’avvio di una procedura di licenziamento che impatta su 82 dipendenti – un numero consistente rispetto al personale impiegato nello scalo romano – evidenzia una gestione aziendale che appare distante da un approccio responsabile e attento al territorio.

La riduzione del personale, che comprende figure professionali chiave come comandanti, primi ufficiali e assistenti di volo, non si limita alla perdita di posti di lavoro.
Essa incide sulla qualità del servizio offerto, sulla continuità operativa e, potenzialmente, sulla capacità dell’aeroporto di rispondere alla domanda di traffico, soprattutto in un contesto post-pandemico in cui la ripresa del settore aereo è cruciale.
La Filt Cgil, insieme alla Federazione dei Trasporti, si impegna a tutelare il diritto al lavoro di questi professionisti, che hanno contribuito con la loro esperienza e dedizione alla crescita della compagnia.

L’insistenza su una priorità di impiego di equipaggi residenti in Italia per i voli interni rappresenta una misura pragmatica per rafforzare l’occupazione nazionale e ridurre la dipendenza da risorse esterne, promuovendo al contempo la specializzazione del personale locale.
L’atteggiamento di Vueling, denunciato dalle organizzazioni sindacali, sembra orientato a una rapida riduzione del personale, eludendo l’utilizzo di strumenti di sostegno al reddito previsti dalla legislazione italiana.
Questa scelta, oltre a essere socialmente inaccettabile, ignora le opportunità di mitigazione dell’impatto negativo sui lavoratori e sulle loro famiglie, compromettendo la coesione sociale e la reputazione aziendale.

La Federazione dei Trasporti della Cgil rivendica con forza l’applicazione degli ammortizzatori sociali, considerandoli uno strumento indispensabile per garantire un sostegno economico adeguato ai dipendenti coinvolti nel processo di ristrutturazione aziendale.
Tale misura, unita a un dialogo costruttivo con l’azienda, potrebbe favorire soluzioni alternative ai licenziamenti, come la riqualificazione professionale, la ricerca di nuove opportunità di impiego all’interno del gruppo o la promozione di accordi di solidarietà che preservino l’occupazione.

La vicenda solleva interrogativi più ampi sulla sostenibilità del modello di business adottato da Vueling e sulla sua responsabilità verso la comunità in cui opera.
È necessario che le istituzioni, le autorità di vigilanza e gli stakeholder coinvolti esercitino un controllo attento sulle decisioni aziendali, promuovendo pratiche di gestione più responsabili e orientate al benessere dei lavoratori e alla crescita sostenibile del settore aereo italiano.

La tutela del diritto al lavoro e la promozione di un’economia inclusiva devono rappresentare priorità assolute.

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