sabato 13 Settembre 2025
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Marche, Ricci sfida Acquaroli: passione popolare contro il divario.

“Un divario di risorse apparentemente incolmabile, ma un’onda di passione popolare che promette di rimodellare il panorama politico marchigiano.

” Con queste parole Matteo Ricci, candidato del centrosinistra alla presidenza delle Marche, descrive la sfida che lo attende nelle elezioni regionali del 28 e 29 settembre.

Il dato demografico, delineato dai sondaggi Ipsos per il Corriere della Sera, lo vede indietro rispetto al presidente uscente Francesco Acquaroli, ma Ricci sembra animato da una resilienza alimentata dalla fiducia nell’impegno civico.
La disparità economica tra le due coalizioni è tangibile: “Per ogni nostro intervento, ne vediamo dieci loro,” dichiara Ricci, sottolineando come la potenza finanziaria del centrodestra contrasta con la forza dell’iniziativa popolare, che ha permesso di raggiungere anche le comunità più marginali.

Questa campagna elettorale non è solo una competizione per il potere, ma una battaglia per la partecipazione democratica, dove la voce dei cittadini si erge contro la forza di un sistema consolidato.

Il programma di Ricci si articola attorno a due pilastri fondamentali: il rafforzamento del sistema sanitario regionale e la piena operatività della Zona Economica Speciale (Zes).
La sanità, da troppo tempo penalizzata dalla carenza di personale, necessita di un immediato incremento delle risorse umane, un appello che Ricci intende rivolgere al governo nazionale.

Allo stesso modo, la Zes, promessa da tempo e finora solo parzialmente realizzata, rappresenta un motore di sviluppo economico cruciale per le Marche, e il candidato si impegna a sollecitare un’assegnazione rapida e concreta dei fondi necessari.

“Non si può strumentalizzare un progetto così importante durante la campagna elettorale”, ammonisce, evidenziando l’urgenza di tradurre le promesse in azioni concrete.
Un’altra questione controversa è il progetto di banchinamento del molo Clementino al porto di Ancona, un’opera che divide la coalizione di centrosinistra e che Ricci intende affrontare con un approccio costruttivo, promuovendo un dibattito aperto e informato.
In un contesto globale che impone una transizione energetica radicale nel settore marittimo, Ricci invita a considerare soluzioni innovative e sostenibili, come l’idrogeno e il gas liquido, in vista di un futuro a emissioni zero.
“Dobbiamo guardare avanti, verso soluzioni che non solo rispondano alle esigenze attuali, ma che siano anche compatibili con le sfide ambientali del futuro,” afferma.
La ricostruzione post-sisma, ferita ancora aperta per le Marche – la regione più colpita dal devastante terremoto del 2016 – rappresenta un’altra priorità.
Ricci critica aspramente la gestione del commissario straordinario Guido Castelli, lodando invece l’operato del predecessore, Giovanni Legnini.
“La ricostruzione è indietro, e non possiamo permetterci ulteriori ritardi,” sottolinea, esortando il commissario a concentrarsi sullo snellimento delle procedure burocratiche e sulla risoluzione delle problematiche legate alla fine del superbonus e alla revisione dei prezziari, piuttosto che investire in campagne di comunicazione.
“Le parole servono, ma i fatti contano.

La priorità è restituire dignità e futuro ai cittadini marchigiani che hanno subito la devastazione del terremoto.

”L’elezione di Matteo Ricci non è solo una scelta di leadership, ma un voto per un futuro di partecipazione, trasparenza e sviluppo sostenibile per le Marche, un futuro costruito sulle fondamenta dell’impegno civico e della fiducia nel potenziale del territorio.

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