sabato 13 Settembre 2025
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Hashish in carcere: Spike, il cane antidroga, inchioda una donna.

Nel cuore di una giornata autunnale, all’interno della Casa Circondariale “Angelo Zoppis” di Ariano Irpino, si è verificata un’azione di contrasto alla criminalità che testimonia l’importanza cruciale del lavoro di squadra e delle risorse specializzate impiegate nel sistema penitenziario.
Durante un’accurata verifica procedurale volta a garantire la sicurezza dei colloqui tra detenuti e i loro familiari, l’unità cinofila del Nucleo Regionale Antidroga, distaccamento di Avellino, ha individuato un tentativo di introduzione di sostanze stupefacenti.
Il fiuto infallibile di Spike, esperto cane addestrato, si è rivelato determinante nell’isolare una giovane donna proveniente dalla regione Campania, la quale nascondeva all’interno del proprio corpo una significativa quantità di hashish, stimata in circa cento grammi.

La scoperta, frutto di un’ispecfiica ricerca mirata, ha portato all’arresto immediato della donna, interpellata in maniera approfondita e sottoposta alle procedure legali previste.

L’episodio, prontamente diffuso dall’Unione Sindacale di Polizia Penitenziaria (USPP), evidenzia la dedizione e l’efficacia del personale della polizia penitenziaria e delle unità cinofile, che operano incessantemente per contrastare il traffico di droga all’interno degli istituti di pena.

Giuseppe Moretti, presidente, e Ciro Auricchio, segretario regionale dell’USPP, hanno espresso un vivo apprezzamento per il lavoro svolto dai colleghi, sottolineando come l’azione di Spike rappresenti un contributo fondamentale nella lotta contro lo spaccio in carcere.
Questo evento si inserisce in un contesto più ampio, caratterizzato da un impegno costante della polizia penitenziaria nel garantire la sicurezza e l’ordine all’interno degli istituti penali.
I due sindacalisti hanno richiamato l’importanza di un corpo di polizia specializzato e altamente qualificato, capace di contrastare le sofisticate strategie utilizzate dai trafficanti per eludere i controlli.

La situazione di deficit organico, che affligge la casa circondariale di Ariano Irpino con un ammanco di circa cinquanta unità, rende l’operatività ancora più complessa e sottolinea la necessità di un rafforzamento delle risorse umane e strumentali.

Nonostante le difficoltà, il personale penitenziario dimostra un notevole spirito di sacrificio, dedicandosi con professionalità e determinazione alla salvaguardia della sicurezza interna, contribuendo a un ambiente più sicuro e riabilitativo per tutti.

L’episodio mette in luce, inoltre, come l’impiego di risorse specializzate, come le unità cinofile, si riveli un elemento strategico nella prevenzione e repressione di attività illegali all’interno delle carceri.

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