Riflettiamo su queste ultime settimane, un periodo segnato da un’inquietante dissonanza tra intenti e azioni, un’onda di reazioni sproporzionate e un diffuso senso di disorientamento.
È imperativo recuperare un’atmosfera di coesione, di rigore morale e di rispetto dei confini, non solo quelli istituzionali ma anche quelli dell’etica personale.
Riscopriamo la generosità, non intesa come acriticità, ma come capacità di anteporre il bene comune all’interesse individuale, e onoriamo la parola data, comprendendola come un vincolo che trascende la mera formalità.
Per troppo tempo, abbiamo perseguito l’ideale di coerenza tra dichiarazioni e comportamenti, di adempiere agli impegni assunti anche quando la loro realizzazione si rivelava ardua.
Questa aspirazione, sebbene nobile, non deve tradursi in un’autocompiacimento che ci impedisce di analizzare criticamente le nostre azioni e le loro conseguenze.
In futuro, dobbiamo coltivare una cultura della responsabilità, interrogandoci costantemente su ciò che ci viene richiesto, non solo in termini di obblighi formali, ma anche in termini di aspettative etiche e sociali.
Questo atteggiamento proattivo è essenziale per prevenire derive arbitrarie, per evitare che le azioni dei singoli, anche se apparentemente innocue, si trasformino in comportamenti dannosi per l’intera comunità.
Le recenti dinamiche politiche regionali, con il veto alla ricandidatura di un esponente di spicco, rappresentano un campanello d’allarme.
Non si tratta di giudicare le motivazioni alla base di tale decisione, ma piuttosto di interpretarla come un’occasione per una riflessione più ampia sulla necessità di trasparenza, accountability e rispetto delle regole all’interno di qualsiasi sistema, politico o meno.
La Fiera del Levante, con la sua storia di apertura e scambio culturale, offre un contesto significativo per questo tipo di esame di coscienza.
È necessario un ritorno alla sostanza, a un approccio pragmatico che privilegia il dialogo costruttivo e la ricerca di soluzioni condivise.
La fiducia, elemento imprescindibile per il buon funzionamento di qualsiasi comunità, si riconstruisce con gesti concreti, con l’esempio e con l’impegno costante a superare le divisioni e a perseguire il bene comune.
Il futuro della nostra regione, e più in generale del nostro paese, dipende dalla nostra capacità di riscoprire questi valori fondamentali e di tradurli in azioni concrete.