Il dibattito sulla gestione dei calendari calcistici e l’impatto sulle condizioni dei giocatori si intensifica, con Maurizio Sarri, allenatore della Lazio, a sollevare spunti di riflessione cruciali.
La frequenza delle soste nazionali, con le conseguenti assenze prolungate dei giocatori per i club, pone interrogativi seri sulla sostenibilità del carico di lavoro imposto agli atleti.
Si parla di una “permanenza” dei calciatori lontani dalla base, che si estende per quasi due mesi tra soste, competizioni internazionali e periodi di riposo, con una retribuzione corrispondente a metà anno.
L’esasperazione di Sarri evidenzia un sistema che, al di là delle considerazioni economiche, compromette la salute fisica e mentale dei giocatori.
L’esempio di Dele-Bashiru, costretto a riposare dopo un viaggio transoceanico estenuante, e quello di Dia, tornato dall’impegno con la nazionale dopo un’assenza di dodici giorni, sono solo la punta dell’iceberg.
Rovella e Zaccagni, rientrati con infortuni pregressi, amplificano il quadro di un sistema che non garantisce tempi di recupero adeguati.
La disparità di approccio tra le logiche dei club e quelle delle nazionali è un elemento centrale della questione.
Mentre i club si concentrano sulla prevenzione degli infortuni e sulla gestione del carico di lavoro, le nazionali, spesso, sono costrette a convocare giocatori non pienamente recuperati, esponendoli a rischi ulteriori.
L’ammissione di Sarri riguardo alla sottovalutazione dell’infortunio di Rovella, e l’ipotesi che sarebbe stato meglio farlo rientrare prima, suggerisce una mancanza di comunicazione e coordinamento tra le due realtà.
Al di là delle problematiche legate alle convocazioni, Sarri rivolge l’attenzione sul prossimo impegno contro il Sassuolo, sottolineando la forza dell’avversario e la necessità di un approccio mentale adeguato.
Il Sassuolo, pur avendo avuto un avvio di stagione difficile, si è dimostrato una squadra solida e imprevedibile, con un attacco di grande qualità.
La superficialità, avverte il tecnico, si paga a caro prezzo, e solo con maturità e concentrazione sarà possibile affrontare al meglio la partita.
L’atteggiamento mentale sarà il fattore determinante per il risultato: un approccio superficiale condannerà la squadra, mentre un impegno totale e una mentalità vincente apriranno la strada alla vittoria.
La partita si presenta come una sfida non solo tattica, ma soprattutto di mentalità.