sabato 13 Settembre 2025
22.5 C
Napoli

Medaglia d’oro a Firenze: tributo all’eroe De Lise

La recente cerimonia a Firenze, intrisa di solennità e commozione, ha visto l’attribuzione della medaglia d’oro al merito civile a Maria Annamaria, vedova del tenente Giuseppe De Lise, figura emblematica del sacrificio e del valore nell’Arma dei Carabinieri.

L’evento, che ha segnato l’atto di giuramento di settecento cinquanta neo-marescialli, ha rappresentato un tributo sentito alla memoria di un ufficiale caduto in servizio, incarnando un ideale di dedizione e abnegazione che continua a ispirare le nuove generazioni di militari.

Giuseppe De Lise, nato nella provincia di Caserta, perse la vita nel 1981 in Toscana, durante un tragico incidente verificatosi in un contesto didattico.
In qualità di comandante di plotone presso la scuola sottufficiali, De Lise dimostrò un coraggio istintivo e un senso del dovere profondi.

La dinamica dell’incidente, che vide un giovane allievo perdere il controllo del veicolo, si risolse con un atto eroico: De Lise, seduto accanto all’allievo, si prodigò per evitare conseguenze ancora più gravi, sacrificando la propria vita per salvarne un’altra.

Questo gesto, di immediata e disinteressata generosità, trascende la semplice esecuzione del dovere, elevandosi a simbolo di umanità e di profonda responsabilità verso il prossimo.

La consegna della prestigiosa onorificenza, ad opera del generale di Corpo d’Armata Giuseppe La Gala, comandante delle scuole dell’Arma, ha sancito ufficialmente il riconoscimento di un valore che ha attraversato decenni, mantenendo intatta la sua forza ispiratrice.
Accompagnata dalla commozione palpabile, la cerimonia ha visto la presenza dei figli di De Lise, Pietro e Antonio.
Quest’ultimo, erede della passione e dell’impegno paterno, ha intrapreso la carriera militare, raggiungendo il grado di tenente colonnello e operando attualmente presso il Comando provinciale di Latina.
Il suo percorso professionale, che include un significativo periodo di servizio come capitano a capo della Compagnia di Giugliano in Campania, testimonia una continuità di valori e una dedizione al servizio dello Stato che onorano la memoria del padre.
La storia di Giuseppe De Lise, lungi dall’essere un semplice episodio di cronaca, si configura come un monito, un esempio tangibile di come il coraggio, la lealtà e il sacrificio possano lasciare un’impronta indelebile nella memoria collettiva, rafforzando il senso di appartenenza e la coesione all’interno delle Forze Armate e nella società civile.

La medaglia d’oro al merito civile non è solo un riconoscimento postumo, ma un tributo duraturo a un uomo che, con il suo gesto supremo, ha elevato il significato del servizio e del valore nell’Arma dei Carabinieri.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -