L’analisi post-partita di Cuesta, pur velata dalla delusione per la sconfitta col Cagliari, rivela un approccio costruttivo e una fiducia palpabile nel potenziale della squadra.
Al di là del risultato finale, l’allenatore ha evidenziato aspetti positivi nell’interpretazione della gara, focalizzandosi sull’impegno profuso e sulle dinamiche offensive mostrate.
“Abbiamo generato occasioni da gol, soprattutto nel primo tempo, grazie ad una fase di pressing aggressivo e ben orchestrata,” ha spiegato Cuesta, sottolineando come la pressione alta abbia contribuito a creare scompiglio nella retroguardia avversaria.
Non si tratta solo di possesso palla, ma di *possesso utile*, di capacità di recuperare rapidamente la palla nella metà campo avversaria e di sfruttare le prassi di gioco per creare situazioni vantaggiose.
La partita, quindi, non va interpretata unicamente attraverso la lente del risultato, ma come un processo in divenire, una fase di costruzione tattica.
“Il passaggio finale, quello decisivo per trasformare l’opportunità in gol, è l’anello debole che stiamo cercando di irrobustire,” ha proseguito l’allenatore, indicando l’area su cui concentrare gli sforzi.
Non si tratta di una semplice mancanza di precisione, ma di una combinazione di fattori: scelte tecniche più rapide e incisive, movimenti senza palla più fluidi e una maggiore freddezza sotto porta.
Si parla di *efficacia* in zona gol, un concetto che va oltre la mera finalizzazione e comprende l’intero processo di costruzione dell’azione.
L’ottimismo di Cuesta traspare dalla sua convinzione nel percorso intrapreso.
“Sono certo che, continuando a lavorare in questa direzione, raggiungeremo i nostri obiettivi,” ha affermato, ribadendo l’importanza della perseveranza e della coerenza tattica.
La fiducia non è cieca, ma basata sull’osservazione attenta del lavoro svolto e sul potenziale inespresso della squadra.
Cuesta ha apprezzato, in particolare, la dedizione dei suoi giocatori, la loro disponibilità a dare sempre il massimo, a spingersi oltre i propri limiti.
“Vedete, corrono, lottano, si sacrificano per la maglia,” ha osservato, sottolineando la mentalità positiva che permea il gruppo.
Questa tenacia, questo spirito combattivo, sono elementi fondamentali per affrontare le sfide che attendono la squadra.
La preoccupazione per Bernabè, uscito per crampi, si è conclusa con una nota di sollievo.
“Si è trattato di un problema muscolare, già manifestatosi in precedenza, ma non abbiamo percepito la gravità della situazione,” ha precisato Cuesta, minimizzando l’infortunio.
La gestione degli aspetti fisici, l’attenzione ai segnali del corpo e la prevenzione degli infortuni sono, a loro volta, parte integrante del piano strategico dell’allenatore.
Il percorso verso il successo non è lineare, ma fatto di ostacoli da superare e di lezioni da apprendere, e la squadra, sotto la guida di Cuesta, sembra pronta ad affrontarlo con determinazione e spirito di gruppo.